Mio padre ha sempre raccontato molto poco della sua storia, e anche le sue sorelle. Sono orfana di lui da quando avevo diciott’anni e orfana da sempre della sua vicenda di bambino, di ragazzo, di uomo, marito e padre. A casa cantava canzoni popolari, canti di militari, bersaglieri, alpini. Non sopportava gli arrangiamenti da orchestrina del liscio con cui nel tempo avevano tentato di modernizzarli. Gli piacevano i cori in se stessi: l’intreccio, l’armonia, il rincorrersi e l’arrotolarsi ordinato delle voci l’una sull’altra. Gli piaceva che quei canti rimanessero cose demodé, sorpassate, inattuali. Ha...
la mia scuola…
Ommamma. Il mio liceo. La mia classe. Il bagno dove ho acceso e spento centinaia di sigarette. L’aula magna. Il chiostro interno. La mia classe. Quella È la mia classe. Se strizzo un po’ gli occhi, sono sicura che riesco a vedermi al primo banco, fila centrale, alla mia sinistra...
that day in paradise
Il potere della musica è simile a quello dei profumi: non importa che cosa sia e di quali materie prime – per così dire – sia composta, importa cosa riporta in superficie, e con quale intensità.
io sono tutta lì, de...
Il mio amico all’ospedale non era arrabbiato. Mi è sembrato che fosse abbastanza contento della visita, e io sono stata contenta di averlo incontrato. Era padrone della situazione – che in effetti esige quel tipo di mansueta pazienza che la vita non dovrebbe chiedere a nessuno...