Mi domando fino a che punto può spingersi il senso di estraneità. Il mio, intendo. Quando alla sera torno dal lavoro vedo sempre una coppia di persone non giovanissime che con tutte le sue cose – coperte, sacchetti, cartoni – dorme nella rientranza della vetrina di un negozio di...
sì, holderò the line...
Stasera va così. Va che un sabato sera in redazione fa saltare le coordinate spazio-temporali di riferimento e ti risucchia in un vortice di autocompassione/compatimento. Il mondo gira, le personcine sono a casa loro a cenare, gli amici vanno fuori, vanno al cinema, gli amanti fanno...
povero caro
Perché ho il sospetto che scrivere a mano – ah, che rammarico – non sia, per quest’anziano, il contrario di scrivere al computer, ma di “dettare a uno schiavo”? Povero caro. Si sta abituando a convivere con il gesso,...
un tipo che ha polso
Altro che pigri raggetti dopo ore di attesa e subito dopo fuori dalle palle vecchio bastardo, se stavi a casa tua non ti succedeva un cazzo (come avrebbero pensato per un ottantenne qualunque): per un polso il check-up completo, gli hanno fatto. L’hanno proprio trattato come un papa. A...
baci da dublino
La prima domanda che mi hanno fatto, offrendomi una tazza di te, è stata questa: “Cosa pensi di Berlusconi?”. Non mi hanno dato nessun indizio. Non sapevo cosa dovevo rispondere. Lo detesto? Mi piace? Bah, è un personaggio controverso? Ho scelto la sincerità (stranissimo). Erano...