Ieri sera ho visto una persona che per me è stata importante. Abbiamo parlato con la confidenza un po’ cauta di chi si è perso di vista; nel nostro caso, di chi si è dovuto perdere di vista. Ci sono cose che non si perdono, però, ho pensato; e altre che invece sì. Non sono pronta a...
l’ho trovata!!!
L’avevo sentita chissà quanti anni fa. Poi, il 4 settembre, nello Starbucks di College Green-Dame Street a Dublino, questa musica mi ha di nuovo trafitto, portando a galla un intero periodo di sensazioni complesse che avrei voluto dimenticare. Mi ricordava il periodo angoscioso in cui, avendo chiuso il giornale dove mi avevano assunto come praticante, non sapevo che direzione avrebbe potuto prendere la mia vita. Ci ho cantato dietro, tanto negli Starbucks c’è sempre un tale casino… Mi sono registrata mentre cantavo sopra la musica, così dopo – pensavo – avrei potuto individuare il brano con SoundHound,...
la mia scuola…
Ommamma. Il mio liceo. La mia classe. Il bagno dove ho acceso e spento centinaia di sigarette. L’aula magna. Il chiostro interno. La mia classe. Quella È la mia classe. Se strizzo un po’ gli occhi, sono sicura che riesco a vedermi al primo banco, fila centrale, alla mia sinistra...