Mio figlio è tornato a casa da scuola e mi ha chiesto i soldi per comperare il Topolino, la rivista di fumetti. Aveva il giaccone rosso, la cascata di riccioli, il faccino appena brufoloso («Ma a me piace, perché significa che sto diventando grande»). «Prendi i soldi nel portafogli», gli ho detto. Mentre cercava i soldi, ha commentato che è molto tempo che non compra Topolino, e che solo qualche anno fa perderne un numero gli pareva una cosa gravissima, e poi mi ha raccontato del film che è andato a vedere con la scuola, al Festival del cinema africano. «È stato bellissimo, struggente», ha detto. Il film è The First Grader, una...
piccoli mostri cresc...
Questo è il «tutorial» che mio figlio ha girato per presentare il suo blog, attivo da un anno e due giorni, ma privato – cioè su inviti – per espresso vincolo dei suoi genitori, due figuri senza pietà di cui io rappresento il cinquanta per cento. Ha scelto la musica (brani di...
beata ingenuità
Mio figlio esce dalla cucina e dà un’occhiata al di là della porta del soggiorno della nonna. Vede la televisione accesa. «Mammaaa!!!», strilla. «Mammaaa!!! Vieni a vedere! C’è Saviano in tivù!!! Saviano è in tivù!». «Sì, lo so», gli dico. «Ha un programma». «Mamma,...
emozione
«Mamma?» (dal lettino, dietro la porta socchiusa). «Sì?». «Vieni a darmi un bacio?». «Altroché se vengo!». Da sopra la spalla, stretto in un abbraccio: «Sono troppo emozionato per la campestre di domani mattina. Sento che posso vincere». «Vuol dire che puoi riuscirci». «E se non...
si vede che in casa ...
«Giovanni, sei pronto per andare a letto?». «Un attimo!». «Dai, mettiti il pigiama». «Ma devo fare l’ultima intervista!». «Che intervista?». «Agli omini Playmobil. La partita è appena finita 8 a 7, sto intervistando i calciatori».