Se cliccate sul link azzurro qui sotto, si apre il file in cui spiego che cos’è il «progetto Vibrissae»: un luogo per le seconde, terze e quarte vite di abiti, libri, persone. Uno spazio per incontrarsi, sedersi, guardare, pensare. Il_progetto_di_Vibrissae
lui nasce, io non ci sono
Su una bacheca Facebook ho letto un pezzo sul parto e mi è venuto da piangere. È già da un po’ di tempo che ripensando al mio parto io piango. È stato l’evento più rivoluzionario della mia vita, e io lo ricordo con un senso di privazione che mi gratta il cuore. Volevo partorire a casa. Mio figlio, però, era podalico. L’ostetrica che mi seguiva mi ripeteva «connettiti con tuo figlio, pensa cosa gli manca per girarsi e cerca di darglielo». Mi fece piangere davanti alle altre due donne del corso pre-parto che facevamo da lei. Poi pensai che Giovanni non aveva qualcosa mancante, ma qualcosa in più: un’autonoma...
shh
Ho visto sulle foto pubblicate da Dagospia che al festival del cinema Uma Thurman e un’altra tipa avevano i sandali uguali. Ho pensato: «Ma non se ne sono accorti? Assurdo: è una cosa che un giornalista dovrebbe notare immediatamente, soprattutto se si occupa di...
let it be-lascia che...
Oggi sono stata a vedere una cosa, e ieri ne ho viste altre due. Al Victoria and Albert Museum ho visitato una mostra che si chiama The Glamour of Italian Fashion. Beh. È meravigliosa. C’erano spezzoni di documenti televisivi delle sfilate degli anni Cinquanta; riprese di donne che...
la grazia
In questo periodo che sto passando ad Annaghmakerrig ho cercato di badare molto a quello che sto facendo. Non avevo alternativa, d’altra parte: la fetta di tempo che ho a disposizione per questo progetto, in questa fase, è solo questa. Così sono rimasta chiusa nella casina, a...