Mio padre ha sempre raccontato molto poco della sua storia, e anche le sue sorelle. Sono orfana di lui da quando avevo diciott’anni e orfana da sempre della sua vicenda di bambino, di ragazzo, di uomo, marito e padre. A casa cantava canzoni popolari, canti di militari, bersaglieri, alpini. Non sopportava gli arrangiamenti da orchestrina del liscio con cui nel tempo avevano tentato di modernizzarli. Gli piacevano i cori in se stessi: l’intreccio, l’armonia, il rincorrersi e l’arrotolarsi ordinato delle voci l’una sull’altra. Gli piaceva che quei canti rimanessero cose demodé, sorpassate, inattuali. Ha...
tangenzialmente, sul...
Ho letto qualcosa su quella vicenda tremenda della sedicenne che ha inventato la storia di uno stupro subito da due ragazzi rom. Aveva paura di dire alla madre e al padre che aveva fatto l’amore col ragazzo con cui sta. Contro la violenza – com’è facile...
uomini e donne (legg...
Tornando dal lavoro, mi sono accorta davanti al portone che avevo dimenticato le chiavi di casa. Ho chiamato Marco, che era fuori con Giovanni a prendere un aperitivo dai nonni. Lui si è sincerato che avessi con me il libro che sto leggendo – il finora bellissimo, asciutto, autentico,...
gaber, j.lo. e lR...
Marco mi ha scritto che il post qui sotto – quello sulla pluralità di declinazioni identitarie (anche fittizie) necessarie a sopportare una contemporaneità che non è più antica e nemmeno più moderna, ma è andata al di là e ci ha lasciato in balia dell’isolamento – gli...
io, j.lo. e i ricchi...
A New York avevano Jennifer Lopez. A Verona c’erano i Ricchi e Poveri. La dimensione italiana del provincialismo è un cappio che a poco a poco, giorno dopo giorno, si stringe sempre di più intorno al mio collo. Ma non è che mi interessa la metropoli in se stessa, o il cosmopolitismo....