Un amico mi ha scritto: Tu ed io siamo un po’ simili. Spesso i tuoi post sono critiche o lamentele. Mi ricordano me e come mi sono stufato di essere. Caro amico, mi sono stufata anch’io di essere come sono, perché vorrei una bella discesa. Non che io creda di essere lamentosa, a...
un numero imprecisat...
La prima volta che ti ho vista avevi i capelli molto lunghi. Era il 27 giugno 2008; l’ho verificato andando a rileggere il tuo blog. Eri seduta di fronte a me in pizzeria, dall’altra parte del tavolo. Chiacchieravi con un ragazzo che stava alla tua sinistra; alto e grosso, se non...
a distanza di millim...
Ieri sera per la prima volta, salendo le scale per andare a letto dopo avere spedito un lavoro, ho avuto la percezione che la stanza dove dormo da pochi giorni sia la mia stanza. L’ho sentita appartenermi. Mi piaceva. Le tende vinaccia drappeggiate; la finestra di legno marrone, lucida e...
vita disidratata
Ci sono persone con cui non si può essere sinceri; a cui non ci si può mostrare, intendo. Tu avverti che sotto, se solo ti lasciassero entrare, troveresti qualcosa, in loro, che risuona. Ma quella cosa che risuona li spaventa. Tu li spaventi. E loro vorrebbero tanto volere te, vorrebbero...
una perla
Oggi mi sono state dette tante cose, e tante ne ho dette io. La frase più bella che ho sentito è questa: «Bisogna preservare il proprio cuore dagli irresoluti». È così intensa che sembra Qoelet.