Da Repubblica online: Il problema tutto italiano è quello della produttività. In media, ogni lavoratore italiano produce una ricchezza mediamente pari a 36 euro per ogni ora lavorata. Rispetto a noi, i tedeschi producono il 25% in più e i francesi quasi il 40% in più. E mentre negli...
nel nome del padre
Non è che nel caso del bambino di Cittadella – questo – io sappia se ha ragione il padre oppure la madre, ma mi pare che dopo una prima serie di articoli nei quali il prelevamento poliziesco del piccolo da scuola veniva visto secondo un’ottica apparentemente più favorevole alla...
mi arrendo, venitemi a prendere
Sto cercando per quanto posso di tenermi lontana dalla dimensione sociale e politica delle cose che si muovono intorno a me. Guardare a quel che succede con i miei occhi e con la mia sensibilità diventa di giorno in giorno più doloroso, a dispetto del fatto che il tempo che passa si suppone aumenti il kit di cinismo del quale noi esseri umani si dispone. A me succede diversamente. A me succede che leggere i giornali fa male. Su di me, il contatto con un tipo di comunicazione digitale che non sempre tiene in debita considerazione la sensorialità né la materialità delle vite e delle storie con cui ci si confronta agisce come un fattore di...
il papa che paga
Non sono abbastanza esperta di cose di papi, ma leggendo che il nuovo papa ha pagato l’albergo (“per dare il buon esempio”, ho letto, ma non capisco a chi: se ad altri cardinali scrocconi o ai cittadini senza tonaca), mi domandavo che differenza c’è, tecnicamente e non...
grillo e la censura
Non ho mai visto Ballarò (mai una puntata intera, perlomeno), non ho un’opinione radicata su Floris, e so bene cosa penso del giornalismo e dei giornalisti; non l’ho mai nascosto. L’ho scritto e riscritto. Ma il fatto che un partito che ha preso il 25 per cento dei voti si permetta di tener fuori da una sua assemblea le telecamere di un programma motivando la scelta con l’argomento «non ci piace il vostro *format*» mi fa rabbrividire. Quest’idea che chiunque possa fare il giornalista, sappia come si fa giornalismo, possa decidere cosa è una notizia e cosa non lo è, e in quale modo debba essere raccontata mi...
la vedo da dietro
Vedo una donna che cammina. Ogni tanto alza la testa. Ogni tanto si ricorda che deve alzare la testa, abbassare le spalle, rilassarle; che deve tirare gli addominali; che il piede va messo a terra tutto, e non solo la parte esterna. La vedo che cammina non troppo veloce. So che sta pensando...
va bene il logo alitalia: ma i finestrini?
C’è qualcosa che non mi torna, nella notizia dell’aereo dell’Alitalia che ieri sera è atterrato a Fiumicino fuori pista. Stamattina, il Corriere online riportava la notizia che l’aereo non aveva più le insegne dell’Alitalia, perché la compagnia le aveva fatte levare, e riportava due foto Ansa per consentire ai lettori di verificare questa notizia. Molto si discuteva intorno al fatto che il volo fosse della Carpatair, una compagnia rumena che ha subìto molti altri incidenti; e io già qui non capivo per quale motivo il volo potesse essere definito come un volo della Carpatair se poi l’aereo aveva i...
soldi e silenzio
Hanno aperto un negozio enorme di Abercrombie e Fitch, a Dublino. Mobili marrone scuro, pavimenti e pareti nere, musica a volume altissimo. Non un prezzo visibile che sia uno. College Green numero 34. Omoni con auricolari all’ingresso. Dentro, c’erano commessi palestrati di...
carta carbone
Il comunicato stampa del Comune di Verona ha 349 parole. Il pezzo che esce sul sito internet di un quotidiano locale ha 349 parole. Sono esattamente le stesse, il che dimostra piuttosto chiaramente, e non certo per la prima volta, una grandissima fiducia nelle proprie fonti. Il pezzo che esce...
«femminista» è un...
Quando ho letto che Berlusconi aveva definito «comuniste e femministe» i tre giudici donna che hanno formalizzato la sua separazione da Miriam Bartolini, d’istinto ho pensato che questo vecchio deve smetterla di essere così volgare e insostenibile. Poi la questione m’è uscita...
il brand-scampia
«Non appartiene a questa amministrazione il diniego di autorizzazioni che riguardano le varie attività culturali e comunicative, ma siamo stanchi di vedere Scampia ridotta, anche sul piano dell’immagine e non solo nazionale, a territorio di conquista della camorra in lotta, come se a...
acrobati meritocrati...
Leggo su Dagospia una cosa uscita sul Foglio. Ne cito una porzione. Gardels, nel suo libro “Intelligent Governance for the 21st Century”, fa anche l’esempio […] «della Cina, dove il regime autocratico riesce a costruire consenso e unità per applicare scelte di lungo...
giulieo capulecchi (...
Mi capita di leggere questo pezzo sulla versione online di un giornale locale, sull’ennesima festa di piazza di questa città che non si accontenta mai di una socialità normale, autonoma, ma deve sempre metterci l’«evento»: Guardo meglio. Oh. C’è scritto «Giulietta dei...
per rinnovo immagine
C’era una volta un mondo in cui le cose avevano un nome. Poi, un giorno, arrivò un tornado che si portò via il senso dei nomi. Era notte, o forse era giorno, perché quando il nostro personaggio si svegliò come da un incubo, si rese conto che mentre lui aveva vissuto l’incubo molte persone avevano continuato a vivere lungo giorni e notti che si erano succeduti l’uno all’altro come sempre; che era lui a non essersi messo alla pari con il tempo. Forse aveva avuto troppo bisogno di se stesso e s’era perso il mondo esterno. Fatto sta che questo tale un giorno si alzò dal letto, si stiracchiò, si fece una doccia...
una carezza per me
Fino a ottobre c’è stato Saturno, e non potevo pretendere chissà che. Ma quest’anno è stato tremendo, difficile, angosciante. Prima e dopo ottobre. La musica di adesso è questa. Sono stanca, come se avessi speso un’enormità di tempo e di energie spingendo con le spalle...
luogo comune e parole (la sgaggio al mem)
Quello che segue è il testo di ciò che l’associazione Malik, organizzatrice di questa bella manifestazione itinerante – che, quest’anno dedicata al «reinventare il luogo comune», si intitola «I libri aiutano a leggere il mondo» – ha definito una mia «lezione aperta» sul tema «Il luogo comune e l’altrove, lo spazio e le parole». L’incontro si è tenuto sabato scorso 22 dicembre nella bellissima Mediateca del Mediterraneo, a Cagliari; luogo del quale io non sono riuscita a trovare un sito che non fosse questo. La cosa, in effetti, è singolare. Ringrazio ancora Malik per avermi invitato, e avermi permesso...
lesson nr. 1
Alla mia età – dicevo un post fa – è venuto il momento in cui posso consentirmi il lusso di non avere a che fare con chi non argomenta quel che pensa, e di mandare al diavolo coloro che non si preoccupano di capire quel che dico. Lo ribadisco. Fa bene alla salute. Evita i finti dibattiti inconcludenti; toglie uno spettatore a coloro che vogliono far esibizione di virilità intellettuale; afferma il mio diritto a chiudermi dentro a chiave; mi consente di ragionare con più serenità e margine di tempo sulla mia competenza su un argomento. Il «dibattito» che s’è aperto su una bacheca Facebook – non mia – a proposito del...
la vita è simbolo
Questo pezzo, uscito sul Fatto del 29 novembre, è da manuale. Parla di Isabella Viola, la donna di 34 anni che è morta mentre andava a lavorare. Usciva di casa prima che facesse chiaro. È morta in una stazione della metropolitana. Isabella Viola è morta, undici giorni fa da sola nelle...
verona città aperta
Oggi sono stata alla libreria Feltrinelli di Verona alla presentazione del libro «Ludwig» (Dalai editore) della collega trevigiana Monica Zornetta. A introdurre e moderare l’incontro, con mano sicura, è stato il mio collega (e amico da vent’anni) Giampaolo Chavan. Con lui e l’autrice c’erano Guariente Guarienti, uno dei legali di parte civile nel processo contro Marco Furlan (ora libero) e Wolfgang Abel (in libertà vigilata), e l’attuale procuratore generale di Brescia ed ex procuratore di Verona Guido Papalia. Ed è stato proprio alla fine della serata che è venuta fuori la notizia. L’ha data Monica...
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