lontano, più lontano
Sono molto colpita dalla lettura del pezzo con cui Repubblica online giustifica la collocazione dei tornelli di controllo alla biblioteca bolognese della facoltà di Lettere con l’argomento che quello è un modo per tenerla aperta fino a mezzanotte: appiattimento totale sulle motivazioni, nessuna domanda.
Ma ciò che veramente mi ha scosso è la brutalità volgare, feroce e in qualche caso fascista dei commenti al pezzo
Si dileggiano gli studenti di Lettere con risate indirizzate al loro futuro di lavoratori di Mac Donald’s.
Si parla di loro come delinquenti.
Si esalta la polizia.
Ci si augura che i danni alla biblioteca vengano pagati dai genitori.
Si parla di “zecche comuniste”.
Tremo al pensiero di quanti saranno coloro che, da sinistra, faranno i loro distinguo: beh, è giusto controllare gli accessi in biblioteca; beh, la biblioteca è di tutti e va salvaguardata (quest’argomento lo temo particolarmente).
Temo il buon senso di “sinistra”.
No, non è di sicuro il momento per tornare ad accedere su Facebook.
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