grasso non è bello
Io lo so che le donne vere hanno almeno una ciambellina di pancia, quando si siedono.
E so anche che, coi pantaloni a vita bassa, alle donne vere sbuca un ‘muffin top‘.
So che le donne vere hanno almeno un po’ di cellulite.
So che le donne vere non indossano per forza una taglia 38 oppure una 40.
So che le donne che adesso chiamano ‘curvy’ sono donne perfettamente normali.
So che ha senso che gli stilisti facciano vestiti per le donne vere.
So che certe ragazze, certe modelle, hanno ginocchia così ossute e busti così piatti che un collasso anche minimo del tono muscolare le trasforma in pellacce vizze.
So che le ragazze e le donne molto magre sono brutte.
So che dopo una certa età sulle pance troppo piatte vengono le rappole (dire «le grinze» non è la stessa cosa, no).
Però, ecco.
So anche che quando sono stata più in carne io non mi piacevo.
Mi piacevo poco perché quelle non erano le mie forme ‘storiche’, e va bene; e certamente anche perché il modello di donna che impera non è quello della donna in carne.
Questo, però, non cambiava il disagio con cui mi guardavo allo specchio.
Conosco molte donne grasse che non si piacciono e cercano di dimagrire.
Frequento regolarmente un luogo nel quale si fa esercizio fisico, e vedo spesso corpi di donne con rotoli di grasso.
I corpi con i rotoli di grasso saranno anche normali, ma a me non sembrano per niente belli.
È un fattore culturale, senza dubbio.
Renoir e Botticelli eccetera, sì.
Però noi viviamo adesso: non nel Quattrocento né nell’Ottocento.
Mi auguro che la molteplicità sia la cifra culturale del nostro prossimo futuro, di lì a sempre: però questo non significa che dobbiamo necessariamente dire che ci piace qualcosa che – anche a causa del tempo in cui viviamo, certo – consideriamo brutto.
E infatti, a me il profilo di un corpo senza ciambelle a me piace di più.
Mi irrita molto quest’insistenza su quanto sono belle le donne grasse, sul ciccia-pride.
Non faccio l’elogio della donna ossuta o – peggio – della donna scarnificata dall’anoressia.
Dico solo che «grasso è bello» è un’idiozia consolatoria.
Grasso non è bello.
Grasso è solo grasso. Può piacere, ma resta grasso, e piace meno del magro, del tonico.
Sarà colpa della cultura ma per cambiare la cultura non è molto utile dire le bugie.
Basterebbe dire che ognuno ha il diritto di essere com’è e di provare a piacersi com’è.
Aggiungo a questa interessante riflessione due righe.
La risposta più corretta forse è contenuta proprio in questa frase “Basterebbe dire che ognuno ha il diritto di essere com’è e di provare a piacersi com’è.”
Non per sfuggire al problema, che c’è ed è serio (spesso ingurgitiamo più cibo di quanto il corpo non abbia veramente bisogno), ma perché credo sia una forma di rispetto, lasciare ad ognuno la responsabilità del proprio -essere corpo- come vuole.
Fino a che la mente non ne risente e l’equilibrio psico fisico è in forma per ragionare con un cervello sgombro di eccessi, non dovrebbe sussistere alcun problema.
E poi aggiungo con moderazione linguistica” Non sarebbe d’uopo cercare di occuparsi dei fatti e corpi propri?”
Grazie per lo spazio, un sorriso!
Tiziana