a mosca cieca
Ho appena aiutato mio figlio, che fa la terza media, a fare un test di autovalutazione sulle preferenze scolastico-professionali.
Le domande prevedono di quantificare il proprio interesse, da 0 a 3, per cose come «studiare l’anatomia, il funzionamento e le malattie dell’apparato masticatorio», «curare la contabilità di una piccola azienda» (sanno qualcosa, i ragazzi, intorno alle dimensioni di un’azienda?), «cercare metodi scientifici per migliorare gli allevamenti di bestiame», «nel lavoro occuparsi esclusivamente di numeri, disegni e calcoli», o «fare ricerche di mercato e preparare programi dettagliati per aumentare la vendita di un prodotto».
I settori di interesse descritti dai 140 quesiti sono questi: musicale, arti visive, lettere classiche, lettere moderne, aziendale, giuridico, vendita, fisico-chimico, biologico, matematico-informativo, agrario, costruzioni, meccanico, elettronico, trasporti, sanitario, socio-educativo, turistico, alberghiero, estetica-moda.
Alcuni sono aggettivi; altri sono sostantivi.
Già questo, da solo, mi fa impressione.
Dov’è la scrittura? Dov’è l’arte («applicata»)? Dov’è la filosofia? Dov’è il corpo-non-sanitario e non-immagine? Dov’è il sogno? Dov’è la recitazione?
Una domanda chiede quanto ti piace «leggere e studiare libri di narrativa e di poesia».
Mi domandavo come si possa ignorare la differenza fra il leggere e lo studiare un testo, e come si possa considerare che prosa e poesia tocchino le medesime corde.
Sarebbe come chiedere quanto ti piace «ammirare e studiare dipinti e ceramiche».
Che valore informativo o descrittivo ha una domanda nella quale, a seconda che ci si soffermi su un termine o sull’altro dei due binomi concettuali, il grado di interesse potrebbe variare da zero a tre?
E perché le domande non implicano mai il corpo di chi sta rispondendo? Perché riguardano solo il cervello?
Se l’orientamento scolastico utilizza setacci così grossolani, non mi stupisco che esista un numero così alto di persone che non hanno la minima idea di ciò che realmente fa battere il loro cuore.
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