quieta provincia
Se cliccate sulle foto, le vedete più grandi.
Mancavano.
Le fanfare dei bersaglieri (o forse sono le bande degli alpini), dico.
Ma ringrazio anche loro, perché quel che è successo oggi è bellissimo.
Io voglio ringraziare Celentano, i suoi due tir giganteschi che inquinano la mia aria di notte e di giorno (foto), gli elicotteri che girano per le riprese tv, i ladoveceralerba o prisincolinensisticazzi a manetta per ore, la maratona che domani mi sequestrerà in casa senza potere attraversare la strada a piedi per ore a causa delle transenne, se ho capito bene, ad ascoltare dalle otto le voci dei megafoni.
Voglio ringraziare anche i banchetti di formaggi o di chissà che accampati in piazza Bra: sono piccole tende bianche da circo o minuscole baite alpine; ringrazio le due enormi gru (foto) che sostengono il palco del vecchio della via Gluck, la viabilità stravolta per la necessità di provvedere alla floridezza degli affari dei commercianti con l’ennesima fiera di paese.
Ringrazio anche i cessi pubblici (foto) sotto le mie finestre, e – ovviamente – le fanfare che giravano per la città e suoneranno nell’Arena.
Ringrazio tutto e tutti.
Oggi pomeriggio, passavo in macchina dopo aver fatto la spesa per una strada della ztl in cui i pedoni – tanti – stavano tutti sulla via.
Loro mi guardavano male assai, bofonchiando qualcosa come se la strada fosse loro, eccheccazzo. Mariti e mogli imbufaliti contro di me che stavo andando a casa percorrendo la strada che loro pensavano di aver acquistato.
I marciapiedi erano vuoti come la spiaggia di Riccione il 17 novembre.
Dopo un po’, ho tirato giù il finestrino e ho detto: «Guardate che a destra e a sinistra ci sono due marciapiedi, eh! Non è vietato salirci!».
Poi ho atteso.
Sapevo che qualcuno avrebbe reagito.
Un uomo. Ovvio.
«Eeeh, bella, sta’ calma e tranquilla, ché non c’è nessun bisogno di avere tutta questa fretta!».
Che ne sa lui di quanto bisogno ho io della fretta?
E allora l’ho fatto.
Ho urlato: «Vaffanculo, stronzo di merda, che cazzo vuoi?».
È stato bellissimo.
Adesso uccidetemi pure.
Ps: non so capacitarmi del motivo per cui chi va a piedi o in bici pensi sempre di avere ragione per definizione, per forza, per il solo fatto che non emette gas (il che è tutto da dimostrare).
Aggiornamento: no, le transenne questa volta non c’erano.
beh, perche’ non vendi la casa al centro e te ne vai ad abitare in perferia, magari degradata e dimenticata, dove non puliscono dai tempi dell’unita’ d’italia, li sicuramente non ce la fanno la ZTL, insomma non te lo ha prescritto il medico di abitare in centro con vista sull’arena, ma la citta’ e la strada non sono tuoi, tu hai gia’ il privilegio di abitare in un posto bello ti dovrebbe bastare quello….
Non vendo la casa in centro perché non è mia, Pippo.
Scrivi tu al padrone di casa per consigliarglielo?
O per sfrattarmi da un appartamento che ha una finestra sull’Arena (e tu come lo sai? Segui il blog da tanto, e nonostante il tuo evidente disaccordo con alcune delle idee di cui più frequentemente scrivo, oppure mi conosci direttamente di persona, come mi pare possibile?)…
Traslocherei volentieri, ma per traslocare servono alcune cose che al momento non ho.
Se pensi di potermi aiutare a traslocare, fatti vivo. Io sono qui con nome e cognome; con la mia faccia.
Il privilegio di abitare in un posto bello non mi basta, sai?, perché non sta scritto da nessuna parte che a tot bellezza deve corrispondere tot fastidio.
Per usare le tue parole, nessun medico ha prescritto che chi vive al cospetto di una certa prefissata quantità di bellezza debba avere una certa quantità (crescente) di incomodi, fastidi e problemi. Il medico non ha nemmeno prescritto che i generatori diesel possano inquinare liberamente fino alle tre di notte in piena zona a traffico limitato (non è comico?) quando l’ordinanza – mi spiegavano al comando dei vigili urbani – consente l’utilizzo dei generatori fino all’una di notte, che è già un po’ troppo.
Sono consapevole del fatto che la città e la strada non sono miei, e non ho bisogno di nessuno che me lo ricordi. Sei tu che pensi che la città e le strade siano tue, se – lette le mie critiche alla gestione della zona in cui vivo – mi prescrivi la cura di andare ad abitare in una zona degradata.
In altre parole, come una volta disse un mio ex collega (o forse era una ex collega, non ricordo più): se non ti piace vattene.
Non sempre la soluzione di cacciare – o invitare molto educatamente ad andarsene – chi non è d’accordo con qualcosa è la soluzione migliore. Direi che è la soluzione fascista, ecco.
Per passare nelle strade della zona a traffico limitato, peraltro, ho il permesso, e non vìolo alcuna regola.
Non mi sembra che esprimersi contro l’inquinamento dei generatori diesel o la riduzione a fiera di paese di una piazza che ha un anfiteatro del I secolo dopo Cristo, o anche prendersela con chi non usa i marciapiedi e invade la strada (che sarebbe come se io portassi l’auto sui marciapiedi), equivalga a sostenere che la strada e la città siano mie.
Ma so che non è il caso di stupirmi: ho imparato da tempo che ci sono persone che fraintendono quel che leggono. Ne hanno ogni diritto: siamo in un Paese libero.
Pippo è un nickname (o nel migliore dei casi un diminutivo).
Che peccato che tu non abbia pensato di mettere il tuo nome e cognome.
Federica,
no, non ti conosco di persona, di Verona ho visto solo l’aeroporto, ma non sono mai stato in centro (che deve essere un bel posto a quel che si vede nelle foto o in televisione). Che da casa tua si veda l’arena l’ho desunto da quello che hai scritto e dalla prima foto, che sembra scattata da una finestra, che ho pensato fosse la tua, hai mostrato la foto dei cessi sotto le tue finestre ed ho pensato che tutte le foto fossero statte scattate dallo stesso posto.
Lunga premessa per dire che non sono uno stalker, non ti conosco di persona, conosco di te solo le foto che hai sul blog. Leggo saltuariamente (ma semnpre piu’ spesso) il tuo blog, e condivido molti dei tuoi punti di vista, ed e’ generalmente un piacere leggerti.
Detto questo, se abiti al centro di una bella citta’ (che sia tua la casa oppure no) sei una persona fortunata, fortunata non vuol dire che non non lo meriti, sono sicuro ti spetti perche’ sei una persona di talento, una giornalista ed nua scrittrice, e paghi l’affitto col tuo lavoro. Ma il centro della citta’ non e’ tuo, e’ di tutti anche di quelli che a Verona, come me, non ci sono mai stati. Si certo, molto posh, e trendy, molto radical chic, lamentarsi di tutta questa gente che per sentire Celentano ti disturba il sonnellino pomeridiano e ti costringe a parcheggiare lontano, ed ad attraversare la ZTL a passo d’uomo….
Non c’e’ niente di fascista, e’ piu’ fascita pretendere che siccome li ci sono le tue finestre alle 10 tutti zitti e mettete quei cessi da un altra parte, questo intendo dicendo che il centro non e’ tuo
altra cosa, se uno fa un blog e ci mette la faccia, accetta anche di dover interloquire con quelli che la faccia non ce la mettono, e si divertono a scrivere a caso, metterci la faccia e’ faticoso ed io sono un pigro
il nick e’ inventato ed anche la email e’ falsa
anche se mi mandi a cagare, hai cominciato tu a parlare di cessi :), continuero’ a leggerti, non e’ per questo che si perde interesse a quello che una persona ha da dire
alla fine voglio dire non te le prendere con i pedoni ed i turisti, i generatori diesel, ed i cessi chimici, i problemi sono altri e quella e’ brava gente che sarebbe felice di abitare in un posto con vista sull’arena anche se ci sono la ZTL, i pedoni, i generatori e i cessi 🙂
Pippo, non mettere il nome e avere una mail falsa sono due cose che non annetterei alla categoria della pigrizia; avrei altri termini.
Ti sbagli, sai? Avere un blog e metterci la faccia non vuol dire DOVER interloquire con chi si nasconde dietro un nick. Vuol dire interloquire con chi si nasconde dietro un nick SE e QUANDO si ha voglia di interloquire.
Il fatto che io l’abbia fatto rende superfluo il tuo sermone.
No, comunque: invocare il rispetto di alcune regole (in un post semiserio, peraltro) non è né posh né radical chic.
Ma non ho speranza di farti capire che inquinare non si può.
Non ho speranza di farti capire che i pedoni stanno sui marciapiedi.
Non ho speranza di farti capire che se tu pensi che io debba essere punita per via indiretta per il fatto di abitare in centro è un problema tuo, non l’esposizione di una legge di natura, o di un ordine del medico.
Non ho speranza di farti capire quel che il tuo atteggiamento moralistico (vivi in centro, che cazzo vuoi?) ti impedisce di vedere.
Non ho speranza di farti capire che non me la sono mai presa con i turisti; che attribuire agli altri pensieri che non hanno pensato è sbagliato. Che non ho mai scritto da nessuna parte – ma evidentemente tu leggi nel cervello, chissà; magari sei giornalista, e fai quello che fanno tutti i giorni i miei colleghi: inventare le parole di chi non le ha pronunciate) – che alle dieci tutti devono andare a letto.
Non ho speranza di farti capire che non è che i pedoni son per forza «brava gente».
Non ho speranza di farti capire che il problema non è attraversare la ztl a passo d’uomo in auto – ci sono comunque limiti di velocità di 30 all’ora – ma avere gente che sta sulla strada come se la strada fosse sua.
Non ho speranza di farti capire che il problema non è il sonnellino pomeridiano, che nemmeno faccio, ma due fottuti generatori accesi giorno e notte per nove giorni, per produrre centomila watt; centomila. Hai capito? Centomila. Centomila watt, 800 metri quadri di schermi, 400 fari motorizzati per le luci, 130 motori e più di 300 tecnici.
Tredici telecamere, di cui tre speciali e due aeree.
Non si può far capire una cosa a uno che non vuol capire.
Mia nonna diceva: uno che è tondo non lo puoi fare quadro.
Per te la questione è solo questa: «Vivi in centro, che cazzo vuoi?».
Più in là di questo non vai.
Tu per carità ti meriterai di stare lì (ti ringrazio), ma non puoi parlare di rispetto di regole, perché chi vive in centro, per il fatto che vive in centro, non può chiedere il rispetto delle regole, e di non morire di inquinamento.
Praticamente, chi inquina all’Ilva di Taranto – per portare il tuo ragionamento un po’ avanti – ha il diritto di inquinare e di far ammalare le persone, perché Taranto è una bellissima città, e chi ci vive non può chiedere nient’altro. Deve accettare ogni cosa. Vive già in un posto bello, che cazzo vuole?
In altre parole, forse, sì, è possibile che io ti stia mandando da qualche parte.
Ma a cagare no, mai.
Piuttosto, nel girone dei populisti, direi. Dei rabbiosi.
Forse anche là ci sono dei cessi.
infatti il blog e’ moderato, ed e’ una tua scelta di interloquire o meno con chi si nasconde dietro un nick (e fai bene)
non sono arrabiato ne’ rabbioso,
la questione dei generatori da centomila watt che inquinano, sono daccordo che inquinare non si deve, ma non e’ per i generatori da centomila watt che il pianeta collassera’ (in che che percentuale contribuiscono alle emissioni globali?? sicuramente meno delle automobili, ancre quelle della ZTL)
non volevo fare sermoni, e la mia conclusione non e’: «Vivi in centro, che cazzo vuoi?». Solo dico che uno non puo’ tuffarsi in mare e lamentarsi che l’acqua bagni.
grazie per aver provato a spiegare cose che non ho speranza di capire (lo dico con ironia non con risentimento), poi populista rabbioso ti assicuro che non me lo merito… fidati
anche non mi devi ringraziare se dico che meriti di stare li’ lo dicevo con convinzione e per non passare per populista rabbioso ed invidioso,
pero’ consientimi di insistere che invocare il rispetto delle regole sui pedoni che occupano la strada della ZTL dove tu hai il sacrosanto diritto (sancito da regolare permesso emesso dalle preposte autorita’ municipali) e’ un po’ posh e radical chic… (non c’e’ rabbia in me, ma tanta pace)
a proposito di mandarmi da quelche parte, avrei preferito mi avessi mandato a cagare piuttosto che all’inferno (non rabbia ma pace in me)
ps se ti va mandami un in bocca al lupo ed un po’ di energie positive, che ne ho bisogno.
un altra cosa, senza nemmeno ironia, grazie di metterci la faccia per ripondere a chi la faccia non ce la mette
Pippo,
è un piacere per la mia anima travagliata apprendere che tu sei sereno.
Un tale piacere che mi asterischerò.
Purtroppo, non posso fidarmi di te, come mi inviti a fare, perché – vedi – fai sempre lo stesso errore: mi attribuisci pensieri che non penso, e questo non si fa.
Non ho mai detto che senza questo specifico inquinamento in questa specifica ztl si salverà il pianeta. Casomai, ho detto che questo specifico inquinamento di questa specifica ztl è estremamente dannoso.
Ma come al solito – sei un genere di Pippo paticolarmente monotono – tu decidi cosa pensano gli altri (ma sai che sembri proprio un giornalista? A ogni intervento lo sembri sempre di più): dove hai letto che *questi* generatori faranno collassare il pianeta?
Eh. Ancora una volta, non si può far capire a chi non vuole o non può.
Il mare del centro storico non nasce come un mare inquinato dai gas di scarico, mio caro Pippo. A meno che tu non intenda sostenere la solita tua tesi: che se un posto è bello, be’, allora bisogna anche che ci ci vive venga punito con un po’ di m****.
Quando uno viene ad abitare nella zona a traffico limitato immagina che il gas di scarico sia limitato anch’esso.
E invece no.
E perché, miei prodi?
Perché l’ha deciso Pippo l’Anonimo, signori miei.
Gli dà tantotantotanto fastidio che qualcuno possa vivere nella ztl in santa pace.
Bisogna che ci sia almeno qualche problema, ha detto. La vita non è tutta rose e fiori. Chi vive in un bel posto, ha detto il signor Pippo, ha già raggiunto la soglia di fortuna massima ammissibile; bisogna calmierare la situazione.
Vedi? Siamo sempre allo stesso punto, con te.
Se per te non poter aprire le finestre è posh e radical chic, metterò una buona parola con le autorità locali (ma forse ascoltano di più te, chissà) a che ti mandino un paio di generatori diesel per una decina di giorni al mese.
Come dici?
Abiti in periferia e chi abita in periferia non può avere punizioni divine aggiuntive alla iattura di vivere in periferia?
Oh, certo: hai ragione! Ai sensi delle leggi vigenti, le amministrazioni locali hanno giusto il compito di sostituirsi a dio: devono portare un po’ di inquinamento dove non ce n’è abbastanza; e risparmiare le periferie dalla m**** ulteriore. Così, per bilanciare moralisticamente le cose.
Non vuoi che ti mandi nei gironi dei populisti rabbiosi?
Oh, dipende.
Sei uno ricco? Se sei ricco devo mandarti qualche punizione, sai.
Se poi sei mediamente felice della tua vita ti devo mandare qualche motivo per esserne infelice.
Se abiti in una zona senza inquinamento, be’, vedrò cosa posso fare con l’Ilva.
E poi, certamente, ti manderò l’«in bocca al lupo» che chiedi, mio anonimo provocatore.
In ogni caso, però, adesso direi che smetto di risponderti, perché mi pare evidente che non abbia senso.
Ma tu scrivi pure, quanto vuoi.
C’è spazio anche per te, qui.
grazie, crepi il lupo! Io continuero’ a leggerti anche se mi hai mandato tra i populisti rabbiosi, e sembra che ci dovro’ restare
ps non smettere di rispondermi, se puoi
Ahahahahahahah scusa ma questo post è troppo spassoso 😀 😀 😀
Poi la mia opinione è che ognuno dovrebbe stare al suo posto. Quando faccio il pedone odio le macchine che mi occupano il marciapiede. Da ciclista invece non capisco i pedoni che camminano a naso all’insù sulla pista ciclabile con il marciapiede a mezzo metro. Da automobilista… etc. etc.