breda, i miss you
La mia amica Breda è ripartita da poco; il suo aereo per Dublino parte da Bergamo fra un paio d’ore. Per arrivare a casa, 25 chilometri a nord di Galway, dovrà prendere prima un autobus, e poi la sua auto fino a Headford, là dove c’è il suo cottage.
Arriverà più o meno alle tre di stanotte.
È stata qui qualche giorno. Abbiamo passeggiato, chiacchierato, siamo andate a vedere posti, abbiamo cucinato, mangiato.
Con le pulizie matte e disperatissime che ho fatto in queste settimane, ho riconquistato l’agibilità di casa, e sono felice di averlo fatto grazie al pungolo di Breda, che mai avrei potuto ospitare nel disastroso casino che c’era prima.
Avere del tempo per me, per parlare, per fare la lavastoviglie, per preparare un risotto, per tirare su il letto la mattina, stendere la biancheria, leggere qualche pagina di un libro: questo è quello che mi sta succedendo.
Mi guardo intorno, e capisco cosa sono stati i miei anni recenti al lavoro.
Il serbatoio di energie aveva un buco.
Ci mettevo benzina ogni mattina, ma la benzina non bastava mai.
La spia della riserva era sempre accesa, e mi toccava sempre tenere marce basse, perché ero sempre in salita.
Quest’assaggio di vita nuova mi sta mettendo in condizione di capire tante cose.
E Breda mi manca già.
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