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factoff o fucked off? fiocco azzurro in casa sgaggio
[…] C’è qualcuno che considera gli organi di stampa come agenzie di pubblicità che fanno profitti grazie alla propaganda dei prodotti in commercio; e – peggio ancora – […] esiste qualche organo di stampa che considera se stesso come un’agenzia di pubblicità che fa profitti grazie alla propaganda dei «prodotti» in commercio.
Oggi è nato un mio nuovo blog, bilingue, nel quale confluirà tutta la parte di critica giornalistica che fino a oggi è rimasta qui, su due colonne taglio basso.
Si chiama Factoff: il nome si richiama ai «fatti» e alla parola «off», avverbio-preposizione-aggettivo-nome-verbo con un’enormità di significati: «via», «finito», «esaurito», «lontano», «in errore», «completamente», «del tutto», «fino in fondo», e perfino «uccidere».
Letto di fila, però, Factoff suona come «fucked off»: rovinato, sfasciato, distrutto.
Come il giornalismo?
Ripeto qui quel che ho detto là: Factoff non accetterà commenti o interventi anonimi.
Chiunque voglia segnalare notizie che considera neglette dai giornali o dalle televisioni, o trattate in modo improprio, incomprensibile o contraddittorio può segnalare la cosa alla mia casella di posta.
Ma così come io uso il mio nome vero, chiunque intervenga dovrà fare altrettanto.
Mi si può chiedere di pubblicare interventi anonimi o firmati con un nickname solo ed esclusivamente se mi si sarà data la reale identità della persona che scrive.
Com’è ovvio, i commenti saranno moderati; del resto, lo sono pure qua.
Factoff, a modo suo, continua ad aggiungere semini a «Il paese dei buoni e dei cattivi» e a tutta quella sezione di destrutturazione e ricostruzione dei pezzi giornalistici che da tempo faccio qui.
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