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moving on!
Eccolo. Ora c’è.
«Moving on» è una storia che Catherine Dunne ha donato alla seconda edizione del Festival italo-irlandese (Nogarole Rocca e Verona, 3-6 maggio 2012).
La copertina è del grande artista della Transavanguardia Domenico Paladino.
Pubblicato da Percorsi Editore per l’associazione ònoma in edizione limitata e numerata, il libro sarà presentato sabato 5 maggio alle 20 nella chiesa di Santa Maria in Chiavica a Verona (via Santa Maria in Chiavica 7), dove si potrà far firmare dall’autrice, presente insieme ai sei colleghi irlandesi che animeranno il festival, e al gruppo The Birkin Tree.
La traduzione del testo l’ho fatta io, la revisione – essenziale – è di Ada Arduini, che ringrazio anche da qui. Ma se sono rimasti errori, è solo colpa mia.
‘It’s not your concern,’ he said, when I told him what I’d seen. He was using his thumb to texture paint onto canvas.
He applied it thickly, then scraped away the excess with his palette knife. Finally, he stood back, judging the effect.
I had grown used to this, to waiting, to his not looking at me. ‘We’re different, that’s all, you and I – we don’t speak the same language they do.’
“Non sono affari tuoi”, disse quando gli riferii quel che avevo visto. Stava usando il pollice per stendere il colore di fondo sulla tela. Lo applicò in uno strato spesso, poi grattò via l’eccesso con la spatola. Alla fine, arretrò e si mise fermo a guardare da lontano, giudicandone l’effetto.
Mi ci ero abituata: all’attesa, al fatto che non badasse a me. “Tu e io siamo diversi, tutto qua”, disse. “Non parliamo la loro lingua”.
Su un’isola dell’Egeo dalla luce abbagliante, un rude pittore inglese di mezz’età, la sua giovane e silenziosa amante irlandese e la minuscola Anna vivono nascosti nella casa di Mama, a due gradini dal mare.
Ma cos’è che li tormenta? Perché niente sembra girare come deve? Cosa si muove sotto la superficie del mare da cui i sandali riemergeranno uno alla volta?
Una storia noir che racconta con grande grazia di una perdita, di una rinascita, di una
partenza. E di quanto l’essere outsider – stranieri, differenti – sappia creare distanze e
vicinanze imprevedibili.
In the dazzling light of an Aegean island, a rude middle-aged English painter, his silent Irish young lover and the newborn Anna spend their hidden days into Nama’s house, just a couple of steps away from the sea.
But what is their mysterious anguish about? Why nothing seems to be going the way it should? What’s moving beneath that sea which let the sandals wash up one after another?
A wonderfully written noir story about loss, rebirth, departure. a story on how being outsider – foreigner, different – can create, unsuspectably, both gaps and proximities.
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