questi medici terroni… (ciao, vigor)

Da ex pallavolista, la morte di Igor Bovolenta mi ha molto colpita.
Da giornalista non ancora ex, mi hanno colpito moltissimo queste parole del professor Tranquilli, riportate da Repubblica.it:

«Quello che si può, e si deve invece fare è controllare i controllori.
Mi spiego: non sempre, soprattutto quando si scende verso il Sud, ci sono medici e strutture sanitarie all’altezza della situazione.
Ci vuole quindi maggiore vigilanza in modo che ci sia uniformità di test ovunque, dal Trentino sino alla Sicilia. Lo standard deve essere elevato ed adeguato ovunque».

Magari è molto più che vero, non so.
Ma perché un giornalista, invece di tacere e copiare, non chiede «scusi, lei che prove ha, di quel che afferma?»; «È forse a conoscenza di abusi, errori, corruttela, omissioni e scarsa qualità scientifica di alcuni dei medici certificatori? E se è a conoscenza di cose come queste, perché non le denuncia?»; «I certificati di idoneità degli sportivi morti di recente erano forse in maggioranza stati redatti da strutture meridionali?».
E via così.

Nessuno che domandi; nessuno che sia chiamato a rispondere del senso implicito ed esplicito di quel che dice.
Tutti irresponsabili.
Tutti a creare, però, le condizioni perché la ferocia sociale si alimenti di nuove affermazioni gratuite.

E d’altra parte, che importa? In fondo, son solo terroni.
Parlar male dei terroni si può. Anzi: si deve.