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la retorica della lobby e dell’«onestismo»
Ed eccoci.
Un altro splendido esempio di giornalismo ideologico militante.
Dove? Qui.
Il titolo è fantastico.
Ordini, imprese, faccendieri
Parlamento ostaggio delle lobby
Area ideologica: viva la «liberalizzazione» di qualunque cosa; viva la «modernizzazione» del Paese, viva la trasparenza..
Di pezzo ne prendo uno solo: oggi mi mancano le forze.
Ma perché abbiamo un Parlamento prigioniero delle corporazioni?
C’è una lettera (protocollo 20080004354/A. G.) del 16 aprile del 2008 firmata dall’allora presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti, Giacomo Leopardi (alla guida dell’ordine per ben 23 anni) che spiega – involontariamente, sia chiaro – chi sono i lobbisti con indennità da parlamentare.La lettera è scritta subito dopo le ultime elezioni ed è inviata a tutti i presidenti degli ordini dei farmacisti.
[…]
«La scrivente esprime ai farmacisti eletti vivissime congratulazioni e formula loro i migliori auguri di un buon lavoro da svolgere nel rispetto dei valori ordinistici e dei principi fondanti la nostra professione».
Ed ecco, subito, sublime e salace, il commento.
Uno smaccato conflitto di interessi nella degenerazione del parlamentare-designato chiamato a rispondere al suo capo partito e a nessun elettore.
Due cosette.
Il fatto che – lo dice perfino Wikipedia, qui; ma un giornalista, che fa parte di un ordine, tendenzialmente lo sa – «gli ordini sono enti pubblici posti sotto la vigilanza del ministero della giustizia» al giornalista appare del tutto irrilevante.
A me pare totalmente irragionevole anche solo ipotizzare, in questo quadro, che «il rispetto dei valori ordinistici» confligga con una qualunque legge dello Stato: c’è il ministero della giustizia, no?
Gli ordini non sono – come piace tanto ripetere adesso – organi privati, ma enti pubblici.
Seconda cosa: il «parlamentare-designato chiamato a rispondere al suo capo partito e a nessun elettore».
Ma come?
Non ha appena finito di dire che il parlamentare farmacista sembra dover rispondere solo ed esclusivamente agli elettori suoi – i farmacisti – tanto che si scomoda perfino la categoria del conflitto di interessi?
E come fa, ora, a dire che il parlamentare risponde al «capo»?
Ecco.
Buon sabato a tutti.
anno nuovo. mi vanno in cortocircuìto le sovrapposizioni. uno: ma cosa succederà all’ordine dei giornalisti con la liberalizzazione delle professioni? due: se il capo dei farmacisti è da 23 anni Giacomo Leopardi, perchè il nostro capodelgoverno si chiama Monti? tre: perchè la lobby d’oltretevere blocca la pillola anticoncezionale da banco, e poi plaude al un ministro come Passera?
v
Uno: non lo so. Peraltro io sono contraria all’abolizione dell’ordine dei giornalisti. Un giorno, se ne avrò la forza, scriverò anche perché. Sono così esausta che a volte mi mancano le energie per argomentare; sono sfiduciata, stanca.
Due: perché Giovanni Pascoli e Ippolito Nievo avevano firmato col Real Madrid.
Tre: perché ha la maiuscola; loro hanno paura solo della «p» minuscola, come iniziale di quella parola.
io, nell’intimità, l’ho sempre pronunciata tutta maiuscola e in grassetto! ma non devo in effetti preoccuparmi dell’ordine del mondo (aboliranno anche quello, no?? )
v
No, quello non lo aboliscono.
Loro, nell’intimità, sussurrano educatamente solo paroline minuscole!