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intellettuali dai pensieri profondi
Uomo: «Hai letto Giavazzi e Alesina?».
Donna: «Chi? Le gemelle Kessler del Corriere?».
Uomo: «Sì, loro».
Donna: «No, non ho letto. Avrei dovuto?».
Uomo: «No, no. Son due pagine, e alla fine dicono tipo: “caro presidente del Consiglio, inserisca nella legge sulle liberalizzazioni a cui sta lavorando l’abolizione del valore legale della laurea. Aumenterebbe competizione e merito nei nostri atenei”».
Donna: «Ah. Bello. E spiegano perché?».
Uomo: «No».
Donna: «Naturalmente».
Uomo: «D’altra parte, l’importante è non spiegare. L’idea è “noi diamo il quadro, fissiamo le priorità, noi pensiamo”. Spiegare non serve».
Donna: «Mmh».
Uomo: «Dicono anche “presidente, non dia retta ai sindacati”».
Donna: «Ah. E perché?».
Uomo: «Perché ai sindacati “non interessano i giovani e l’equità intergenerazionale, ma l’ottima Elsa Fornero non deve arrendersi ai sindacati”».
La donna gli sparò.
Lui fece in tempo a dire «ma io non sono d’accord…».
Dove lo prese, in bocca o più in basso, dalle parti delle gemelle?
Mi scusi signorina (o signora) Sgaggio, ma – posto che sono d’accordo con lei sul fatto che la priorità della spiegazione in calce a un’opinione/sentenza è massima – secondo lei “ai sindacati interessano i giovani e l’equità intergenerazionale”? Al di là di quello che compare sul Corriere, non le pare evidente da ormai molti anni che le prime 3 sigle sindacali pensino solo ed esclusivamente alla tutela dei loro tesserati, ovvero quella parte di popolazione non più ragionevolmente definibile “giovane” e che gode di privilegi del passato (il contratto indeterminato, la tutela dell’articolo 18) la cui insostenibilità si scarica sui precari che – di contro – non hanno la benché minima tutela, tantomeno quella dei sindacati? E’ una domanda seria e non retorica, vorrei conoscere il suo punto di vista. Ho letto il suo ultimo libro, e l’ho apprezzato, ma ho trovato la sua difesa della concertazione e dei sindacati (non del ruolo del sindacato in senso astratto, ma dei nostri attuali sindacati qui e ora) basata su una pretesa ideologica che ha perso di vista l’involuzione del settore dal passato a oggi. Ho amici di sinistra e di estrema sinistra che concordano sull’anacronismo del muro sindacale a qualunque proposta di rinnovamento del mercato del lavoro (cosa che sicuramente lei saprà visto che, se l’Unità parla di flexsecurity, vuol dire che il lettore di riferimento di quella testata ha saputo ritrattare le proprie posizioni).