l’istante in cui una vita cambia

Sono stata io, no, non sono stata io. Non vedo niente, niente, non so dove mi trovo. Cosa sono tutte queste voci. E parlano italiano. Anch’io parlo italiano. La valigia, devo fare. No, scusa, non toccarmi, don’t touch me, hands off, fuck you, no, sono americana. Ma cos’è tutto questo rumore. L’aereo. Mamma. Mia madre. Non vedo, cos’ho davanti agli occhi, ma cos’è questa nebbia, ho la faccia bagnata. Don’t fucking push me out, don’t even dare. L’aereo, l’aereo, il passaporto. Non ho il passaporto. Vado da Starbucks. Andrò in cielo, volo, volo, torno a volare, l’aereo, oddio, I still have a life of my own after all, how long have I been staying here, liberazione, I don’t remember anything, rilascio, sì, ho capito, la parola che ha detto è liberazione, qui c’è buio, io adesso esco, io adesso esco?, questa non è più la mia stanza, e chi è stato, allora, se non sono stata io, ma io non sono stata, nononono, ma la gioia contiene anche il dolore?, io non capisco più niente, sto urlando, sto urlando, zitta!, devo stare zitta ma io sto urlandooo mi sente qualcuno?

++ MEREDITH: SODDISFAZIONE DIPARTIMENTO STATO USA ++
(ANSA) – NEW YORK, 3 OTT – «Gli Stati uniti apprezzano
l’attenta considerazione della vicenda nell’ambito del sistema
giudiziario italiano», ha detto poco dopo la lettura della
sentenza di assoluzione di Amanda Knox la portavoce del
Dipartimento di Stato Usa, Victoria Nuland.

++ MEREDITH: FAMIGLIA, NON COMPRENDIAMO LA SENTENZA ++
(ANSA) – PERUGIA, 3 OTT – «Rispettiamo la decisione dei
giudici ma non comprendiamo come sia stato possibile modificare
completamente la decisione del primo grado». Così la famiglia
di Meredith Kercher ha commentato la sentenza della corte di
assise di appello di Perugia, che ha assolto Amanda e Raffaele.

MEREDITH: FAMIGLIA, NON COMPRENDIAMO LA SENTENZA (2)
(ANSA) – PERUGIA, 3 OTT – I familiari si dicono comunque
«fiduciosi del sistema giudiziario italiano» e sperano «che
la verità possa finalmente essere accertata».