Tags
Related Posts
Share This
corpi, donne e bambini
Adesso lei ha 57 anni.
Lui 70.
Sposati nel 1990.
I loro corpi si sono rifiutati di creare un figlio.
Hanno chiesto di adottare un bambino. Niente da fare: differenza di età, dice il giornale.
Allora sono andati all’estero (forse), e con una donazione di gameti (forse) hanno avuto un figlio; anzi: una figlia.
Che una sera è rimasta in auto da sola per – dice il padre – sette minuti. I vicini, sensibili all’anomalia di una madre non levigata come Belen, invece di suonare al loro campanello o di andare essi stessi a trar fuori dall’auto la piccola, hanno pensato – nella loro infinita generosità di bravi cittadini regolamentari – di denunciare il fatto ai carabinieri.
Che impari, quell’anziana che forza la natura.
E ora, il tribunale dei minori ha tolto loro la bambina, che ha un anno e mezzo.
Non per quell’abbandono di minore, il cui procedimento – dice sempre il giornale – resta aperto e si vedrà come andrà a finire.
Ma perché (lo dice la consulente tecnica)
«il dato della differenza d’età per i genitori non assume alcuna rilevanza, essendo secondario rispetto all’appagamento del bisogno narcisistico di avere un bambino».
Un uomo può prendere il Viagra fino a cent’anni, fare l’amore con una donna fertile, e avere un figlio. Bastano la ricetta del medico di base, una scappata in farmacia e quel po’ di fiato di cui un centenario non ha abbondanza.
Eppure tutti sanno che il Viagra serve a mettere un uomo ormai impotente (se posso usare l’aggettivo in senso estensivo) in condizione di fare l’amore, e dunque in (teorica) condizione di procreare, anche se la natura avrebbe a quanto pare indicato diversamente.
Una donna, invece, quand’è in menopausa dovrebbe ritirarsi. Con la menopausa, perde il diritto di tentare quel che la scienza – e le leggi di altri Paesi, per la miseria: non l’arbitrio della sua personale fatua volontà – le consentono di fare.
Narcisismo? Tarda età?
Se il problema dei giudici era affermare che «i genitori non si sono mai seriamente posti domande in merito al fatto che “Viola” si ritroverà orfana in giovane età e prima ancora sarà costretta a curare i genitori anziani», perché non hanno disposto l’approntamento di un aiuto alla famiglia?
Perché hanno agito prima che qualunque problema si presentasse, sottraendo una bambina di un anno e mezzo al padre e alla madre?
Ci stanno dicendo che se, a una certa età, ci si sottopone a un intervento di fecondazione assistita all’estero bisogna rimanere a crescere il bambino all’estero?
Il corpo di una donna, a qualunque età, è sempre demanio altrui.
Una donna non può decidere per sé.
Non quand’è troppo giovane, non quand’è troppo vecchia.
E se il problema fosse davvero il narcisismo, che facciamo dei figli delle donne di spettacolo che si sono rifatte il seno, il naso, le gambe, le braccia, i glutei, le palpebre?
Perché si considera pacificamente che quel narcisismo non abbia alcun legame con la condizione di maternità di quelle donne?
Sono narcisiste quanto a se stesse – ed edificano il proprio corpo come se fosse un tempio alla legittima voracità maschile – ma non sono narcisiste nel momento in cui mettono al mondo un figlio?
Perché delle due l’una (e inorridisco per entrambe): o il problema è il narcisismo, e allora resto in attesa che vengano dichiarati adottabili i bambini delle soubrette; o il problema è l’età, e allora resto in attesa che il Viagra sia tolto dal commercio.
Invece la terribile causa di questo dramma familiare è che si tratta di una bambina”fuorilegge” . La piccola infatti, si considera nata a seguito di una fecondazione eterologa, procedimento proibito o fuorilegge, per l’appunto , in italia.
Quindi, sottraendo la bambina ai genitori e assegnandola a una nuova famiglia si compie un atto di purificazione simile al battesimo nel cristinesimo: “lavare” via il peccato. (ma ci rendiamo conto?)