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i progressi della scienza
Qui dicevo che il fatto che il Consiglio superiore di sanità avesse condizionato all’effettuazione di un test di gravidanza la prescrivibilità della pillola contraccettiva d’emergenza «dei cinque giorni dopo» era incredibile.
Ora, ecco che il cinquanta per cento dei ginecologi – il cinquanta per cento? – dice questo:
La restrizione imposta […] non sarebbe comunque in grado di escludere una gravidanza, specie se molto precoce, e di rispondere quindi a tempi compatibili con la tempestività d’uso della contraccezione d’emergenza.
Se ci son volute tre settimane per convincere la metà dei ginecologi italiani del fatto che dopo cinque giorni da un rapporto che si teme fecondante nessuno può dire se una donna è incinta o no, mi aspetto che per renderne persuasa l’altra metà basterà attendere fino a fine mese.
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