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mastro lindo e la proprietà transitiva del liquame
A volte capita di avere intorno persone luminose, vere, limpide e positive. E allora ti accorgi che ti senti meglio, più leggero. È come se avessero hanno un potere disinquinante.
Ti bonificano, ti riconciliano con la vita.
Igienizzano.
Sono i tuoi Mastro lindo.
D’altra parte, purtroppo, vale anche il contrario.
A volte succede che la vita ti mette a contatto con persone brutte, misere; in certi casi, magari, pure moralmente laide.
Esistono, eh. Mi sa che lo sappiamo tutti.
Quello che non capisco è come sia possibile che il semplice averci a che fare sembri inquinare anche te. Corromperti, come. Violarti e perforare la tua intangibilità come le radiazioni nucleari.
Puoi fare quel che vuoi. Anche se cerchi di tenertene distante, di non farti toccare, di chiudere i pori, le orecchie e gli occhi; anche se cerchi di paralizzare tutti e cinque i sensi e di renderti invisibile e immateriale, quasi polvere di talco, beh, non c’è niente da fare: ti senti comunque contaminato. Anche perché, in effetti, il liquame tende a venirti a cercare un po’ più di quanto non faccia Mastro lindo. Chissà perché.
È veramente strano.
Questa proprietà transitiva del liquame (e di Mastro lindo: va bene) mi incuriosisce moltissimo.
è la versione pocket del cosmo: supernovae e buchi neri; specie quest’ultimi diffusi in tutti gli ambienti e in percentuali diverse, ma non c’è scampo, quando ne incontri uno ti spreme ogni volontà, ti vampirizza; per completezza aggiungo: non sono a conoscenza di rimedi, con ogni probabilità si tratta di un problema irrisolvibile; bye, Camillo.
Sì, mi sa che non si risolve…
Ciao!
Siamo tutti le persone brutte di qualcun altro.
Non lo so, lo scorfano.