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la ragazza che piange e un sogno
Una ragazza si è avvicinata a me con gli occhi pieni di lacrime, stasera.
Camminava piano, si guardava intorno con un’espressione che mi è sembrata di terrore.
«Sto chiedendo soldi a tutti», mi ha detto. «Nessuno me ne dà. Tu puoi darmi qualcosa?».
Avevo un po’ di monete.
Le ho prese.
Continuavano a venire giù le lacrime.
Era pulita, coi capelli a posto.
«Non piangere», le ho detto toccandole la spalla.
Certe volte sono proprio una bomba, a consolare.
Ho passato l’intera giornata in uno stranissimo stato d’animo.
Liquido, come.
Ci sono giorni in cui i sogni informano di sé e della loro atmosfera indecifrabile e intensa tutta la giornata che li segue.
Hanno un impatto forte, imprevedibile.
La loro temperatura rimane uguale per ore e ore.
Ti lasciano in una terra di mezzo in cui si può dubitare di tutto.
A volte succede.
Ah.
Ho comprato Sycomore.
È splendido.
Che vada al diavolo anche la scheda snob.
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