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liscio come la crema chantilly
Ed eccomi reduce dalla mia prima partita di rugby.
L’Argentina ha vinto 22 a 16.
Una delle principali difficoltà è stata governare e gerarchizzare la mappatura della visione: non ho mai giocato a rugby, non ho mai immagazzinato azioni standard; e la totale incapacità di prevedere l’azione di gioco prelevando immagini dalla memoria mi ha affaticato.
Mi va di lasciare da qui un saluto alla mia nuova amica Anna, che nemmeno so se sappia che io ho un blog.
Sono felice che la mia vita si stia aprendo a molte persone nuove (o anche «vecchie», come Mariapia).
È un’emozione molto bella e pura.
Per colpa di diciott’anni di lavoro notturno avevo dimenticato come la leggerezza di una chiacchiera affettuosa possa rendere bella la vita.
Non ho mai abbracciato tante persone come ora; non ho mai sentito tanto facile affetto come ora.
Mi viene liscio come una crema chantilly.
La vita è lì per me.
Ci sono anch’io.
Ed è per me perfino una partita di rugby.
Ma tu pensa.
Non sapevo che tu lavorassi di notte. Ma percepivo la tua confidenza con il buio. Ricordi il commento in cui ti consigliavo di schiarire il colore del tuo blog, buio come l’interno di una bara? Beh, vorrei solo augurarti il buongiorno.
Buio come la notte, forse.
Ma come l’interno di una bara – ti prego, Lorella – no, proprio no!
Buongiorno anche a te.