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i giornalisti come capi di bestiame
Apprendo del tutto casualmente da un thread su Facebook una cosa che mi fa riflettere:
Ai primi abbonati (del Fatto quotidiano, ndr) era stato anche chiesto quali giornalisti avrebbero voluto in redazione…
Non ne hanno scelto neanche uno tra quelli proposti…
Pensare che ho anche la foto profilo con una delle prime copie, per sponsorizzarlo :-(((
Questa cosa singolare dello «sceglietevi da soli i giornalisti che volete» me l’ero persa.
Una sola cosa mi domandavo: ma agli abbonati di quel giornale pareva normale (e continua a parere normale adesso) che in un giornale che ha un suo direttore, verosimilmente pagato apposta per individuare e assumere giornalisti che ritiene di valore e compatibili col progetto che l’editore intende fargli condurre, venga chiesto ai lettori quali giornalisti vorrebbero a lavorare nel giornale al quale si stanno abbonando?
Ma cosa sono, i giornalisti?
Capi di bestiame?
Per carità: non che io non conosca bipedi di categoria giornalistica con caratteristiche paragonabili ad alcune fra quelle normalmente attribuite a quadrupedi destinati all’alimentazione umana.
Però, ero rimasta ferma al punto che per decidere chi assumere bastassero un direttore responsabile e un’azienda editoriale.
E questa mi sembra un’applicazione singolare del principio della democrazia della paletta…
Va bene l’irresponsabilità (di chiunque, occupando una posizione di preminenza, finga o decida di non voler decidere).
Va bene la retorica della democrazia diretta.
Ma questo mi pare proprio troppo.
Mi pare un buon motivo per non abbonarmi al Fatto.
E pensare che l’abbonato di cui ho citato le parole si rammarica del fatto che abbiano assunto i giornalisti che volevano loro, alla fine, e non quelli segnalati – diciamo le cose come stanno, va’ – dalla giuria popolare…
Inevitabile sovrapporre questa insolita procedura all’immagine del nostro cortiletto… e subitaneo scatta il brivido lungo la schiena: chi mai preferiranno i nostri lettori (vabbé, dai, mi ci tengo dentro anch’io) posti di fronte all’elenco dei manzi e delle giumente? Molti dovrebbero sentirsi tremare il careghino, di una sola collega ho la certezza che passerà indenne anche la fine del mondo, non c’è profezia Maya che tenga. Come chi? La OLGAAAAA!
È che lei c’ha il sex appeal…
Non c’è storia.
I difensori d’ufficio sono noiosi, pero’ io sono un abbonato de Il Fatto e non ricordo nessun ‘sondaggio’ del genere. Ma magari ricordo male io.
mmmh… già ce lo vedo, Padellaro in collegamento con la redazione: “Travaglio, sei stato nominato!”
Cesare, se non è vero io ne sono contenta.
Lo diceva la persona che raccontava le fasi iniziali della campagna abbonamenti del Fatto, e può darsi che ricordasse male.
A me sembra un’impostazione compatibile con il tipo di idea di giornalismo, di cosa pubblica e di democrazia di cui il Fatto si fa promotore.
Per questo mi è sembrato credibile: non riuscivo a immaginare il motivo per cui un abbonato potesse non voler dire la verità su una cosa come questa.
Il lettore, poi, criticava dalla sponda opposta alla mia, sostenendo che non aver scelto i giornalisti indicati dai lettori fosse una mancanza di rispetto verso gli abbonati: questa circostanza, rispetto alla credibilità della notizia, secondo me tagliava la testa al toro.
Però può anche essere che fosse, nelle intenzioni, solo un «simpatico» sondaggio del giornale…
Ma si sapranno mai i nomi?
Non ne ho idea.
Per quel che io ne posso dire, potrebbe anche essere stato solamente una specie di sondaggio modello «che tipo di uomo sei? Passionale o riflessivo?»
Forse il commentatore di facebook aveva in mente questa proposta di tale Marco B. (24 Agosto 2009)
http://www.lucatelese.it/?p=1063
Il commento di Telese mi sembra chiarisca la questione che poni.
Il seguito di questa ‘proposta’ lo puoi vedere al commento n. 6 di quest’altro post (28 Settembre 2009):
http://www.lucatelese.it/?p=1144
No, non va bene la “retorica della democrazia diretta”. Finiremo per chiedre ai genitori di scegliere gli insegnanti e agli imputati di scegliere i giudici. Populismo antidemocratico (non so se è la stessa cosa che tu chiami “democrazia della paletta”)
Non lo so, Cesare.
Può darsi che tutto nasca da lì.
Ma il lettore di Fb diceva di aver «votato».
Davvero sembra molto strano anche a me.
Come se poi quelli del Fatto, quando hanno cominciato, potessero essere davvero nelle condizioni di ingaggiare le firme “desiderate” dagli abbonati.
Mi ricordo invece la polemica piuttosto accesa sull’ingaggio di Luca Telese, per il solo fatto che questo proveniva da il Giornale. Il che potrebbe invece dimostrare che i collaboratori se li sono scelti al di la del presunto gradimento dei lettori ma fidando delle proprie decisioni.
bene, mi farebbe piacere sapere di piu’ di questa votazione, perche’, cercando su internet, non ho trovato nulla.