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emozione
«Mamma?» (dal lettino, dietro la porta socchiusa).
«Sì?».
«Vieni a darmi un bacio?».
«Altroché se vengo!».
Da sopra la spalla, stretto in un abbraccio: «Sono troppo emozionato per la campestre di domani mattina. Sento che posso vincere».
«Vuol dire che puoi riuscirci».
«E se non ci riesco?».
«Ci puoi riprovare, allenarti di più».
«Ma io vorrei andare ai provinciali».
«Dai che ci vai, allora».
«Mamma?», occhi-faro; occhi-lampione; occhi-gioia.
«Dimmi».
«Ci son volte che un bambino ha bisogno di tornare bambino».
«Sei bambino. Sono bambina anch’io, sai? Mi vedo adulta, ma forse non è vero».
«Perché piangi?», e mi toglie i capelli dagli occhi, fermandoli dietro le orecchie.
«Perché mi commuovi».
«Hai le guance morbide».
ci si sente piacevolmente guardoni a leggere ‘ste cosucce… e se faccio l’understatement è che non voglio darti la soddisfazione di sapere che mi avete commosso, accidentatté e a quell’adulto sotto mentite spoglie del tu’ figliolo 😉
Piccolo. Non è un adulto. È nella terra di mezzo fra il posso e il non posso.
Però ha le parole per dire le emozioni, e questo mi commuove sempre.
Grazie.