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carezze per un amico con la testa dura
Ho un amico.
Recentemente abbiamo avuto una discussione, e secondo me – ancora adesso, ripensandoci – avevo ragione io; d’altra parte, se avevo sostenuto i miei argomenti, vuol dire che ci credevo. Altrimenti gli avrei chiesto scusa e buonanotte al secchio.
Non ho mai avuto problemi a chiedere scusa, e a spiegare perché gli argomenti di un altro mi avevano convinto.
Adesso questo mio amico è in ospedale per problemi che credo siano intricati; non ho ancora capito se sono complessi, e quanto.
So che leggeva il blog, prima che avessimo quella discussione.
Non so se l’abbia fatto anche dopo, e non so se adesso voglia o possa avere accesso a un computer.
Lo andrò a trovare, sperando che non gli crei fastidio.
Il suo carattere, preso di punta come dovrei non fare, cozza coi miei spigoli.
Ma vorrei dirgli già adesso, prima di vederlo, che mi dispiace per lui e che gli voglio bene e penso che sia un uomo forte e pieno di spirito, che merita le cose belle che ha e molte altre gioie nella vita.
Basta, ché se per caso non lo trovo arrabbiato, là all’ospedale, poi finisce che s’incazza per le smancerie.
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