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moralista io? ma figuriamoci
L’ordinanza, dice Repubblica (o l’Ansa, non so) che
Alle prostitute sono vietati “atteggiamenti di richiamo“, come il “saluto allusivo“.
Ai clienti è vietato “chiedere informazioni finalizzate ad acquisire prestazioni sessuali”.
Come si potrà dimostrare che anche la domanda diretta («Quanto vuoi?») sia «finalizzata ad acquisire prestazioni sessuali»?
Chi può dire che non sia solo curiosità?
Sempre dallo stesso articolo apprendo che
“L’ordinanza – spiega ancora Marta Vincenzi – non ha contenuti moralistici“.
Ovvio.
Gli «atteggiamenti di richiamo» e i «saluti allusivi» sono vietati per motivi di salute.
Il richiamo fa male al fegato.
L’allusione alla pancia.
Peccato che le stupidaggini sembrino non far male a nessuno.
L’amico giurista Marco Dani mi segnala che la rivista «Le Regioni» ha pubblicato gli atti del convegno dell’anno scorso sulle cosiddette ordinanze creative.
Il link è questo.
Ps. Carino, eh, il «la chiedere» del titolo…
Mamma mia quanto moralismo e quanta ipocrisia. Certo che i Sindaci, grazie alle leggi che hanno ampliato i loro poteri in tema di sicurezza, usano le ordinanze per “ordinare” qualsiasi “cazzata”… usassero questo potere per fare cose utili..
L’economia -è il caso di dirlo- va a puttane anche per questo: non si rispetta la regola aurea della domanda e dell’offerta. Bacio.
SuperMarta (che peraltro sta infilando una belinata dietro l’altra) da tempo con la storia delle lucciole dei bassi cerca di acchiappare i voti della Zena “bene” in vista della rielezione.
La ministra (***) alla domanda “Quanto vuoi?” alluse al ministero (nessun moralismo, ovvio) ?
(Paolo 93, benvenuto! Ma il nome lo levo perché l’articolo 595 del codice penale punisce il reato di diffamazione…)
si’, immagino gia’ le prostitute dei vicoli in tailleurino, che passano volantini ai passanti con indicazioni su servizi e prezzi