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l’ideologia dell’imparzialità (la mia)
A proposito dell’attentato a Maurizio Belpietro, scrive l’Ansa:
BELPIETRO: TOSI, FERMA CONDANNA PER ATTO CONTRO GIORNALISTA
(ANSA) – VERONA, 1 OTT – Il sindaco di Verona Flavio Tosi esprime una «ferma condanna» per il grave episodio che ha coinvolto Maurizio Belpietro.
«La mia solidarietà e vicinanza all’uomo che conosco e stimo – dice Tosi – e che porta avanti con serietà ed imparzialità le proprie idee, svolgendo un lavoro essenziale per la democrazia qual è l’informazione».
Al di là del fatto specifico, le parole di Tosi mi sembrano un tipico esempio del corto circuito della comunicazione.
Belpietro, per Tosi, è uno che (parola per parola):
a) porta avanti
b) le proprie idee
c) con imparzialità.
Mi domando: come si può portare avanti le proprie idee senza essere parziali?
Semplicemente, non è possibile.
Per definizione, le idee di uno sono parziali.
Per definizione, le idee di uno sono di parte.
Se qualcuno pensa che le idee di uno non siano di parte è solo perché pensa – e non lo dice – che le idee che hanno diritto di essere pensate sono esclusivamente quelle che ha lui.
Lui che non è un «lui-parte», ma un «lui-tutto».
Questo corto circuito è estremamente interessante, credo.
Dice moltissimo sull’ideologia del pensiero unico travestita da buon senso.
Ma se uno dicesse, in astratto, che Flavio Tosi è un coglioncione, sono idee imparziali o che? No, per sapere
Ciao, Giovanni!
In astratto, credo che sarebbero idee estremamente parziali.
Grazie. Un’idea parteggia, non è indifferenza: limpido. Hai distrutto le vacue parole dei benpensanti con un gioco di prestigio geniale quanto semplice. Grazie.
Benvenuto, Luigi. Grazie a te, invece.
Sono due cervelli di cui uno sa parzialmente i significati delle parole…..mmmmhhhhh bha forse tutti e due
Claudio, benvenuto.
Ogni volta mi trovo ad ammirare questa tua capacità di analisi.
Grazie, Andrea.
e se fosse che in realtà si è smarrito il significato delle parole? il tuo ragionamento, Federica, parte da un’uso del termine ‘imparzialità’ che presuppone (anzi, impone!) il suo significato specifico. E se fosse che Tosi (ma accade in tante altre situazioni e anche con altri…) in realtà non lo usa con quel significato lì, ma per intendere altro, tipo ‘porta avanti le sue idee senza guardare in faccia nessuno, che siano dei suoi oppure no’. Lo slittamento quindi (non so se più o meno preoccupante) non rivela l’idea che esista soltanto un ‘lato’ delle opinioni (per cui l’essere di parte equivale al tutto), quanto piuttosto ci comunica la sconnessione tra parola e significato condiviso. UNa specie di cialtronismo, parole ripetute perchè suonano bene, suonano corrette (imparzialità, diritto alla vita, riforme…), ma che non hanno dietrosottoattraverso quasi nulla di concreto, per lo meno nulla di concretamente condivisibile. Al momento dei fatti, subentra un balbettio che tanti accomuna e le mani si agitano, sbattono, come quelle di uno che sta per affogare.
v
Ma io credo che lo slittamento del senso non sia affatto in contraddizione con il lapsus sottostante.