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About Me
Scrittrice e giornalista, ho lavorato per oltre vent'anni nei quotidiani, dimettendomi in agosto 2012 da un contratto a tempo indeterminato.
Ho scritto il noir 'Due colonne taglio basso' (Sironi editore), la storia d'amore 'L'Avvocato G' (Senza Patria editore), e il saggio 'Il paese dei buoni e dei cattivi' (minimum fax), in cui esamino e decostruisco le retoriche giornalistiche (*qui* tutti i link a tutti i pezzi giornalistici citati nel libro).
Alcuni miei racconti sono stati pubblicati in riviste e raccolte.
Mi occupo anche di scambi culturali fra l'Italia e l'Irlanda.
il paese dei buoni e dei cattivi
l'avvocato g
due colonne taglio basso
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stabilito che:
la verità non è nei giornali
la verità non è in Rete
la verità nessuno può saperla, perchè la cortina fumogena intorno ad essa non è penetrabile dal comune mortale
(la verità, in fondo, non esiste)
resta:
la libertà di esprimere la propria opinione almeno qui, nei blog
dove c’è di tutto e di più, ma dove, almeno, le idee circolano, non vengono accettate acriticamente ma vengono fatte a pezzi da voci contrastanti
a noi la libertà di leggere e farci un’idea delle cose di questo mondo
la democrazia della paletta? un modo per esprimerci, non la demolirei tout-court
a volte è l’unica voce che ci resta e se è plurale forse qualcosa può smuovere
Non sono d’accordo, Nail.
La democrazia della paletta crea un simulacro di comunità e si nutre di simbolico.
Anche per questo nonostante tutto vale la pena di tenere in piedi un blog. Certo che sapere d’essermi perso la tua conferenza a Cagliari, mi brucia, e dire che probabilmente quel giorno stavo a zuzurellare.
Zuzzurellare è una delle cose migliori della vita, Gians!
L’intervento è tutto qui, d’altra parte. E questo dimostra che hai fatto bene a zuzzurellare!
(Certo: ti sei perso l’intervento di tutti gli altri…).
Anche un blog crea un simulacro di comunità e si nutre di simbolico.
Quindi,che fare?
Che fare, Federica, di concreto (!!!) in risposta a questo giornalismo, in risposta a questo saviano-mostro, a queste palette che tanto non ci piacciono, a questi interlocutori di passaggio sul blog che zittiamo con risposte secche e scocciate senza argomentare? Che fare, Federica?
Mirfet, ciao.
Non zittisco gli interlocutori con risposte secche e non argomentate perché mi va di fare la super.
Il fatto è che gli argomenti sono dentro a oltre due anni di post, capisci?
Umanamente non ce la faccio a riprendere tutti gli argomenti che ho discusso in oltre due anni di cose scritte; lo so che ci sono persone che passano di qui per la prima volta e vorrebbero dibattere ex nihilo, però io ho argomentato tante, tante, tante volte, Mirfet.
A me dispiace, ma come faccio a ricominciare daccapo ogni volta?
Come posso?
Quanto al blog che crea un simulacro di comunità, beh: forse i blog grossi, quelli «identitari». Forse Grillo, Gilioli. Non so.
A me non è mai venuto in mente – scettica come sono rispetto alle comunità che non si nutrono di cose fatte insieme per scopi coordinati – che qui si potesse creare una comunità.
Certo: mi fa piacere vedere che ci passano persone; mi fa piacere vedere commenti. Ma non ho mai pensato neanche lontanamente che si creasse un universo comunitario fittizio.
Tieni anche presente che io non sono il simbolo di un bel niente; sia perché non lo sono in me stessa; sia perché nessuno mi ha assegnato quel «ruolo».
Sarò sicuramente stata secca e scocciata, mi dispiace.
Ma sul che fare, Mirfet, se avessi qualche idea – o se le idee che circolano mi convincessero – invece di scrivere questo commento prima di correre fuori, starei facendo qualcosa di «concreto» (come le petizioni?).
Ciao, e grazie di essere passato per di qua.