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il nobel all’inventore della fivet
Solo per dire che sono molto contenta che il premio Nobel per la medicina sia stato assegnato a Robert G. Edwards, il biologo britannico che insieme al collega ginecologo Patrick Steptoe, morto nel 1988, mise a punto la tecnica della fecondazione in vitro.
Come dice l’Ansa, dal 1978 – anno in cui le pagine di tutti i giornali riportavano la notizia della prima straordinaria nascita ottenuta con questa tecnica, quella di Louise Brown – sono nati grazie all’Ivf circa quattro milioni di bambini.
Sono felice che l’oscurantismo integralista della Chiesa – per monsignor Roberto Colombo, docente della Cattolica di Milano e membro della Pontificia Accademia della Vita e del Comitato nazionale di bioetica, «la fecondazione in vitro suscita gravi interrogativi morali quanto al rispetto della vita umana nascente e alla dignità della procreazione umana» – non abbia levato a quest’uomo la soddisfazione di vedersi riconosciuti i meriti.
Felicissimo pure io, non fosse per altro che io stesso dovrò ringraziarlo semmai avessi un figlio.
Carina quella di Edwards come spirito santo!!!
Bella!
Caspita mi hai letto e non favellato? allora le mie sono carezze non ripagate!
Eh. Ero alle prese col mito di Eco e Narciso da spiegare a mio figlio…
Sì, son ripagate!
Che ti ha detto di Pan?
Mio figlio?
Niente!
Il prof di italiano gli ha detto, a proposito di Narciso, che chi ama se stesso non può amare gli altriiiiiiii!!!!!!!
Bisogna trattare se stessi da cani, insomma.
Personalmente adoro trattarmi bene, non nego che, ardore dolore e tristezza siano ottimi incipit, ma vuoi mettere l’allegria!
p.s, mi permetto, previo tuo consenso, d’inserirti tra i miei preferiti.
Grazie.
Ricambio appena posso (oggi si prevede una giornata infermale).
Sì, un riconoscimento importante per una cosa importante. E la Chiesa ha perso un’altra occasione per tacere e per amare la vita. Questa vita.
Come biologo zoologo sono orgoglioso che il grande Robert Geoffrey Edwars ( Laurato in Biologia, con specializzazione in Zoologia nella facoltà di Scienze Biologiche alla Bangor University, Galles nel 1949 e in Embriologia lla Facoltà di Biologia all’ Univeristà di Edimburgo nel 1953 ) ha in condivisione, con il suo più grande amico, Steptoe vinto il premio Nobel. Sono felice perchè tante donne, grazie a questo hanno riconquistato il diritto di diventare mamme e sono anche felice perchè ora i sgnori medici, che in Italia faranno a botte per presentarsi in TV a dire che Edwards è medico, ma non lo è perchè è un Biologo dovranno mordersi con la loro lobby la lingua, già ieri il Signorotto Antinori che andava in giro con i Raheliani coloro che clonano mediante extraterrestri umani, facendoli maturare mediante raggi laser antimateria, è andato alla Rai 1,tramite i suoi amichetti, per far vedere le foto di un congesso dove c’era Edwards ( foto che ho anche io con lui quando studiavo a Leeds e ho chiesto di fare, perchè è un mio idolo come lo sono Jacques Testart anche lui padre della prima bambina nata mediante AI-IVF in Francia nel 1981, Amandine e il biologo Charles Thibalut che per primo trapiantò un embrione di ratto in utero di coniglia nel 1950 ! Ma con questo non vado a dire che sono loro allievo ).
DrSc Bob Iannini, biologo zoologo
Grazie, Bob.
Parole sante.
Dalovi, la vita che ama la chiesa è diversa da quella che amiamo noi: proprio vero.
Fai pure con calma, io procedo.
c’e’ da dire che nei paesi del nord Europa (ma pure negli Stati Uniti) la chiesa cattolica e’ un’organizzazione come tante – a Stoccolma non credo si preoccupino granche’ dei pontifici comitati 🙂
Per fortuna!
Resta, però, che la prima bambina concepita in vitro è nata nel 1978, e il Nobel lui l’ha avuto nel 2010, all’età di 85 anni.
Non so se una così lunga negligenza su un capitolo tanto cruciale della scienza dipenda da qualche azione preordinata a questo fine; magari no. Però a me sembra curioso che il Nobel gli arrivi 32 anni dopo il momento in cui, grazie a lui e a Steptoe, alle coppie infertili si è resa possibile la speranza.
be’, forse, ma in genere i premi Nobel vengono assegnati parecchi anni dopo le ricerche che li producono – mi viene in mente il caso della Montalcini (scoperta degli anni ’50, nobel degli anni ’80), ma anche per quel che riguarda la fisica e’ spesso cosi’ (non quest’anno)