Tags
Related Posts
Share This
dirlo è sufficiente
Non ci voleva tanto, è vero: ma due anni fa mi domandavo, qui, quanto tempo sarebbe passato prima che qualcuno rilanciasse l’idea delle classi differenziali per gli handicappati.
Oggi ho avuto la mia risposta.
Quando le cose vengono dette sono già successe. Possiamo darle per fatte.
Non importano né la quantità né la qualità delle voci che si levano a contestazione.
Le cose dette arriveranno.
Il passo più lungo è stato fatto nel momento in cui qualcuno ha mosso il proprio piede al di là della frontiera del tabù.
Esatto, e’ tra le prove tangibili del decadimento socio-culturale in atto e delle abitudini oramai innumerabili delle dichiarazioni della classe politica senza temere in alcun modo un dissenso generale o una perdita di consensi. Che amarezza.
Federica questa si chiama eugenetica l’hanno inventata gli spartani e da allora è sempre piaciuta agli europei.
Il vero problema, io credo, non sta tanto nella violazione del tabù. Crudelmente, se vuoi, potrebbe essere anche concepibile SE fosse vero. Il VERO dramma è che la stronzata è stata sparata sulla base di COSA? Nulla. Nessun dato, nessun fatto, solo la butade. Se si scrive così. Perché DI FATTI nessuno o quasi più si interessa. Prima si apre la bocca e poi si pensa, ma non sempre. Tant’è che cinque minuti dopo lui stesso deve rettificare “Quello che ho detto è che, rispetto al modello italiano che prevede l’insegnante di sostegno, si potrebbe pensare a quello in vigore in altri Paesi europei: la classe differenziata”. Che è un’affermazione pure peggiore perché è implicitamente razzista e ghettizzatrice. Mettiamoli dietro un muro, così nessuno li vede. Mettiamoli in una struttura adeguata, così li aiutiamo meglio. Dentro quella struttura ammazziamoli pure nessuno ne sentirà la mancanza.
Wansee
Andima: tanto, le perdite di consenso mica arrivano…
Eleas, i fatti non esistono, in cose come queste. Conta quel che i fatti nascondono. Perché può esser vero che un ragazzo handicappato rallenta l’apprendimento degli altri; come d’altra parte può essere vero che un insegnante stronzo ostacola l’apprendimento degli allievi. Tuttavia, quel che conta è ciò a cui serve la scuola: mica solo a trasmettere sapere, ma anche a creare comunità.
E questo non è un fatto, purtroppo, ma un’opinione.
Federica proprio perché i fatti nascondono delle cose ESISTONO ECCOME!
Ed è proprio vero che i fattori di rallentamento dell’apprendimento di una classe sono moltissimi. MA si decide bellamente che il solo fatto che conta, o di cui è necessario interessarsi, sia che a rallentare tutto è l’handicappato. Pikkola palla al piete. Allora l’incredibile ignoranza dei nostri insegnanti la passiamo in cavalleria, le strutture fatiscenti chiudiamo uno anzi due occhi, un ministro dell’istruzione che nons a fare una o col bicchiere non conta. E via discorrendo… tutti non fatti, fatti.
sono sensibile a questi discorsi e sono sensibile ai presidenti delle provincie. sono sensibile quando la ragione prende il sopravvento e quando quelli che hanno ragione te la sbattono in faccia che fa male, sono sensibile perchè la ragionevolezza è piena di buoni propositi e carezzine, di specializzazione e competenza. La realtà arriva invece che ti tappezza di bava i pavimenti e giù come scivola la ragionevolezza e quante ne hai più da imparare nella vita (anche per reggere un presidente di provincia) se ci stai a fianco e intorno ( o ce l’hai addosso, che ti abbraccia ti bacia…) e vengono violati programmi e compiti. Buoni motivi, piante di palude puzzolente. Abbracci, sconsiderati.
v