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universi paralleli e ragazze da sposare
Son di corsa, ma onestamente non mi sento di privare chi passa di qui delle meraviglie che uno sguardo rapidissimo e superficiale all’odierno Corriere della sera Style Magazine mi hanno consentito di assaporare.
Rubrica «La ragazza da sposare», quella che riporta il numero di telefono di un locale al quale si intende, immagino, fare pubblicità.
Cito:
Il menu prevede capesante gratinate, spaghetti alla chitarra con scampi in rosso, una tartare di salmone e, per dessert, sorbetto alla frutta.
No, non sono le proposte di un ristorante stellato
E io che mi pensavo…, ndr
ma quello che E.A., 26 anni, di Venezia, preparerebbe per conquistare il tipo giusto.
Gli uomini si prendono per la gola, quindi?
Questa non l’ho mai sentita, giuro.
«Non so», CHIOSA (scusate, ma la maiuscola ci sta, ndr), «però adoro cucinare e il mio papà me lo dice sempre che dovrei aprire un ristorante. Chissà, magari un giorno…».
Già.
Chissà.
Per ora, dopo aver studiato Lingue per l’impresa» (per l’impresa: come dubitarne, ndr) «e aver conseguito un master in management (master in management; come dubitarne, ndr), vive a Milano e lavora in un ufficio di comunicazione e marketing per la moda.
Il Veneto le manca: «I miei hanno un maneggio, sono cresciuta fra cavalli, maiali, mucche e tacchini» (un po’ come tutti, insomma, ndr: sono che i maiali della nostra vita portano le scarpe).
Ed ora, le perle finali:
L’equitazione è la sua passione: «Ho fatto agonismo, ora monto poco purtroppo» (omisssssssssis, ndr).
La cara ragazza ha dovuto scegliere.
E. ha deciso di abitare nella zona dei Navigli (anche Mohamed il clandestino l’ha deciso, che incredibile coincidenza! Solo che non può: non è stranissimo?, ndr): «È un posto a misura d’uomo».
Adesso il domandone.
Dove la trovate?
Al bar Rita (tel. 02 8xxxxxx) per l’aperitivo: è quella in minigonna. «La porto sempre, mi piace».
Valeva la pena, vero?
OH!!!!!!!!!!! Grazie per il post!!!!!!! E’ dal primo numero che penso che una pubblicazione vergognosa come Style del corriere, e questa rubrica del cavolo in particolare, sia da denunciare pubblicamente!
Grazie, Agnese.
Se cerchi nel blog con «universi paralleli» o «style magazine» esce una decina di pezzi su questo tema…
A un certo punto ho rallentato perché scriverne mi faceva stare male.