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saviano s’appella al re, repubblica raccoglie le firme
Roberto Saviano ha scritto lo scorso novembre una lettera aperta a Berlusconi contro la legge per il processo breve e la Repubblica on line ha raccolto le firme in suo sostegno. Il documento non è banale; ha aperto, infatti, una nuova pagina in questo martoriato Paese perché riconosce implicitamente a Berlusconi la qualifica di primus super pares (per dirla come i sostenitori del lodo Alfano) o di monarca, mentre Saviano si porrebbe come il suddito, che lo prega di non esercitare il suo potere assoluto in tutta la sua potenza.
La riflessione di Marco Clementi – la versione integrale è qui, sotto il titolo suggestivo di «Saviano, un colpo di Stato, nel suo piccolo» – a me sembra interessante.
Esattamente nel momento in cui pretende di glorificare la felice capillarità dell’interventismo, finalmente aperto democraticamente a chiunque senza mediazione, la democrazia della paletta non mette al mondo l’azione, ma sottoscrive la certificazione dell’impotenza.
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