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saviano e il letter-nalismo
Leggo sul cartaceo di Repubblica un bell’articolo di Roberto Saviano sulle intercettazioni a proposito di ciò che con scelta che a me pare discutibile i giornali han deciso di chiamare «P3».
Non c’è più, in fondo al pezzo, la formuletta «published by arrangement with Roberto Santachiara Literary Agency».
Registro con gratitudine la presa d’atto che tra giornalismo e letteratura esiste una differenza.
Poi, però, vedo che nella versione web (che linko qui sopra), alla fine del testo c’è scritto questo: «©2010 Roberto Saviano/Agenzia Santachiara».
Sul web, non so perché, giornalismo e letteratura tornano ad essere la stessa cosa.
A me questa cosa non piace.
Le due attività hanno statuti professionali radicalmente diversi.
Rilevarlo (e dispiacersene) non è sfoggio di formalismo.
È non accorgersene che è colpevole.
Ci ho fatto caso anch’io che sul cartaceo manca ciò che invece c’è online. Sul cartaceo infatti c’è solo quell’odiosa dicitura “riproduzione riservata”, oramai di costume nei principali quotidiani italiani, come se fosse il lucchetto toccasana per far crescere le vendite dei giornali impedendone la riproduzione…
Mi permetti una supposizione riguardo a Saviano e al copyright dell’agenzia Santachiara? Secondo me egli appone tale timbro sotto i suoi articoli di giornale per salvaguardare i suoi interessi a livello “internazionale”, nel senso che sicuramente gli articoli di Saviano sono ripresi, tradotti e ripubblicati sui principali quotidiani europei e non.
Saviano è, ormai, una delle poche “firme giornalistiche” in grado di farsi pubblicare anche all’estero.Ha acquisito lo stesso credito di un Bernard Henri-Levy.