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universi paralleli/pellicce di bestie già morte
L’Unico. Inarrivabile.
Il Corriere della Sera Style Magazine.
L’Impero del Nulla, del Nulla Ricco, del Nulla Padrone, del Nulla Allo Stato Quintessenziale, forse addirittura Gassoso.
Ultima pagina.
Rubrica «La ragazza da sposare».
(P.s. Ella è opportunamente bionda)
(P.s. 2: ella porta doppio cognome)
(P.s. 3: idee su cosa cavolo sia l’istituto Marangoni di Londra? Poi guardo su Google, forse).
(P.s. 4: una tonnellata di scarpe. Certo. Altissime. Puntualizza).
Ha un’ossessione per le scarpe. Fra quelle fatte apposta per lei e quelle che, a due lire, scova in giro per il mondo, ne ha una tonnellata. «Che siano altissime», puntualizza Olimpia Castellini Baldissera, 21 anni, attualmente impegnata (dopo tre anni all’Istituto Marangoni di Londra) a girare, con il patrigno, Carlo Tivioli, per mercatini in cerca di giacconi vintage da trasformare in pellicce.
«Ma io voglio creare calzature mie, o collaborare con, che so, Christian Louboutin».
E la vita privata?
Si capisce subito che Milano le va stretta: «Qui gli uomini sono provinciali, con tutti quei macchinoni. Il mio ideale di ragazzo è semplice ma cosmopolita».
Proprio come lei, una Lady Gaga (un po’ le somiglia) molto più chic.
Come la nuova regina del pop, Olimpia ama le discoteche, tipo l’XYZ Privé (tel. 02-62xxxxxx), «l’unico in città un po’ “internazionale”», spiega.
Un avvertimento: «Quando sono arrabbiata lancio cose. Di solito le mie, e poi m’incavolo ancora di più».
Occhio ai cellulari volanti allora».
(P.s. 5: è ecologista, la ragazza; col patrigno famosissimo pellicciaio gira per mercatini per trovare pellicce di bestie già morte, cioè vintage. Non ammazza nessuno, lei).
(P.s. 6: vuole collaborare con Christian.
Non con Peppuccio O’ Sc-karpàro, tipo).
(P.s. 7: Se Milano le sta stretta, vogliamo provare una taglia più grande, signorina?)
Ah: quando sono arrabbiata le cose le lancio anch’io: tendenzialmente parolacce. I cellulari mi costan troppo.
Cose che capitano a chi c’ha un solo cognome.
del resto nel mio dialetto ‘sgaggio’ è la prima persona singolare
del verbo ‘sgaggiare’, che vuol dire appunto dare un po’ di matto, uscire dalle righe, lanciare cose, agitarsi fragorosamente….
(girare con il patrigno…nabokov?)
v
Ah, sì?
Io ero rimasta che sgaggio poteva voler dire veloce, lesto.
(No, direi un po’ diverso da Nabokov)