Tags
Related Posts
Share This
il bue dice cornuto all’asino
Una piccola cosa.
Copio l’Ansa, e mi piace invitare chi passa di qua ad assaporare ogni singola parola, ogni tono, ogni sottinteso:
Il rischio da evitare, sarebbe stato però l’avvertimento del Cavaliere, è che vinca un certo qualunquismo per cui il messaggio che passa è che i politici siano tutti uguali e tutti truffatori. Un rischio, osservano nel Pdl, che potrebbe tradursi in una scarsa affluenza alle urne oppure in un exploit di partiti come l’Italia dei Valori oppure, al Nord, la Lega.
Se me l’avessero riferito e non l’avessi letto con i miei occhi non avrei mai potuto credere che in un unico periodo, per giunta attribuito a Berlusconi, avrei potuto trovare, tutti insieme in una volta sola:
– il patetico uso dei condizionali;
– l’avvertimento di Berlusconi contro il qualunquismo (mio dio: l’avvertimento di Berlusconi contro il qualunquismo! Lui!);
– la menzione alla possibilità che la gente consideri i partiti tutti uguali e tutti truffatori;
– la necessità di scongiurare l’astensione;
– e il timore del voto pretesamente massimalista.
Lui, Berlusconi, che impreca contro il qualunquismo.
Lui, Berlusconi, che cerca di dirsi persuaso che la politica sia una cosa nobile.
E soprattutto: lui, proprio lui, giusto lui, esattamente lui, che dopo averla portata al governo, nelle giunte regionali, dopo averla incoronata, adesso teme l’avanzata della Lega.
Cose da pazzi.
Fede in realtà lui non teme l’avanzata della Lega, lui sa che è un fatto inevitabile e siccome sa che la Lega è “merdizzabile” come fenomeno, secondo me sta mettendo le manazze avanti nel caso dovesse sganciarsi in fretta da un alleato divenuto a quel punto troppo forte per restare su un piano di agognata inferiorità (agognata per Silvio ovviamente).
Quanto al patetico uso dei condizionali ormai è tardi il paziente (il condizionale) è defunto da mo’… 😉