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non mi sento al bivio
Da qualche parte in giro dentro di me c’è una sensazione confusa che però acquista una materialità sempre più intensa, a mano a mano che si sposta fino a raggiungere gli snodi interiori attraverso i quali transitano non l’energia, ma gli atomi embrionari – potrei dire – delle consapevolezze che poi si fanno carne.
Quel che percepisco, e non so a partire da dove e da quando tutto questo sia stato, è che sto rinascendo a me stessa attraverso i sensi.
Per una volta, non mi sento a un bivio.
Percepisco che l’unica strada che ho davanti passa per di lì, per la percezione dei miei contorni, dei miei dentro e dei miei fuori; e dei contorni, dei dentro e dei fuori del mondo.
Sento che la musica mi attraversa e passando mi modifica, appoggiando note e registri che mi scivolano dentro.
Seleziono rumori, mi infastidisce il rumore-disturbo.
Sento che di quel che guardo vedo solamente ciò che riesce a depositarsi nella mia memoria emotiva e sentimentale perché ha un senso che ha a che fare con me. Non sono mai stata così distratta e contemporaneamente così concentrata come ora.
Percepisco con grande estensione di sfumature un’enorme varietà di tocchi e (con)tatti; e non mi serve più toccare per sentire. Sento a memoria, non so come spiegare.
Assaporo consistenze e gusti la cui natura si conficca in schedari nuovi del mio catalogo papillare.
Annuso e lascio entrare odori e profumi di cui avverto i nuclei fissi e invarianti ma anche le vibrazioni che li rendono mobili e volatili, e che cambiando estraggono essenze di ricordi, rivestono di luce l’attimo presente, o prefigurano immagini future.
Il viaggio è certamente lo stesso, e io sono sempre io, ma non so dove andrò, e sto cambiando bagagli.
Molto del «vecchio» sta nelle mie valigie; ma ci sono anche cose nuove.
Ma una gran parte di quel che mi serve la porto in me, custodita dai sensi.
E mi sembra improvvisamente fondamentale che «senso» sia contemporaneamente «sense», «sensation», «feeling» e «meaning»: sensorialità, sensazione, sentimento e significato.
E con ‘cosa’, attraverso ‘cosa’ senti?…
🙂
😉