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del senno di pigi son piene un sacco di cose
Sfogliando Sette, il settimanale del Corriere, scopro che Pierluigi Battista ha scritto un libro.
Il libro – edito da Rizzoli – si intitola I conformisti – L’estinzione degli intellettuali d’Italia.
La circostanza mi pare estremamente curiosa, soprattutto se l’occhiello del pezzo dedicato al libro reca un’affermazione come questa:
Il nuovo libro di Pierluigi Battista è un atto d’accusa verso il costume dominante fra gli uomini di cultura italiani: fare gruppo osteggiando chi invece pratica l’indipendenza di pensiero.
Si tratta, mi sembra, di un singolarissimo esempio di asserzione che riesce ad essere contemporaneamente vera e falsa (e utilizza la parte vera per validare la parte per così dire più fantasiosa).
Vera perché gli indipendenti han vita dura.
Falsa perché a me non sembra che Battista abbia vita dura in quanto intellettuale della confessione eterodossa che pratica l’indipendenza di pensiero.
Non gliel’auguro, per carità, la vita dura.
Ma sarebbe già una gran bella cosa se si astenesse dallo scrivere le cose che piacciono al padrone facendo finta di aver scritto le cose che piacciono a lui e a quelli liberi come lui.
Gran bella, proprio.
Battista che predica l’anticonformismo è come – non so – Gianni Riotta che fa l’icona sexy, o la porno star.
Secondo me è un’autobiografia.