Tags
Related Posts
Share This
non ho bisogno di spatuzza
Io mi domandavo una cosa: che l’ex mafioso Gaspare Spatuzza dica il vero oppure no intorno al ruolo di Berlusconi e Dell’Utri sposta forse di qualche millimetro il giudizio politico che io ho su Berlusconi e su Dell’Utri?
Onestamente, no; non lo sposta di un millimetro.
Considero grave l’ipotesi che il presidente del consiglio dei ministri del mio Paese possa essere colluso con la mafia; ma per farmi un’idea di lui non ho bisogno di Spatuzza o della D’Addario.
Mi basta vedere lui.
Sentirlo.
Leggere le sue dichiarazioni.
Vedere le conseguenze delle decisioni sue e del suo governo.
Ci sono momenti in cui mi spingerei perfino a sostenere che mi basta vedere come guarda, come cammina, come occupa lo spazio, come si veste e come si addobba.
Naturalmente, che egli sia o no mafioso è certamente un punto di gravità monumentale.
Ma non fa la differenza; perché – comunque, anche se egli fosse l’uomo più onesto e specchiato della terra – il suo mondo non può essere il mio.
Con o senza mafia.
(Tra l’altro. Qualcuno con la sua calma magari mi spiega come mai il giorno dopo la deposizione di Spatuzza questi arrestano i due asseriti boss Fidanzati e Nicchi, ciò che consente a Silvio di dire «straordinario»…)
Non sposta il giudizio politico.
Toglie la legittimità. O meglio ne toglie un ultriore livello perchè secondo me, da imprenditore con interessi così correlati con la cosa pubblica, già era al di là dell’accettabile.
E questo anche se avesse tenuto una linea politica accettabile. Cosa che evidentemente non è.
Sì. È un’aggiunta al quadro.
sul togliere o aggiungere qualcosa al giudizio sono d’accordo con te
sulla legittimità il governo di Ilvio È legittimo ricordiamolo non si sa mai, leggitimo in quanto espressione della volontà popolare
è altresì vero che come da un lato verrebbe da pensare toh guarda lo accusa e il giorno dopo due boss vengono arrestati, è altrettanto vero che a me viene da pensare toh guarda prima hanno provato a mettergli i bastoni tra le ruote policamente e non ci sono riusciti, poi ci han provato con itroioni e adesso con la mafia.
Mi pare, che Ilvio sia una persona che ha ampiamente dimostrato chi sia e cosa intenda per libertà. La libertà di dire e fare quello che LUI vuole.
Da qui a vederlo che si bacia in bocca con i mafiosi… mah, magari può pure essere eh! Ma serve la prova, e qui mi associo a Fini quando dice che ogni accusa deve essere dimostrata.
Al di là del atto che la legittimità non sempre è necessariamente un valore (altrimenti non mi spiegherei la nostra approvazione per la Rivoluzione francese, per esempio, o per la Resistenza italiana), non ho mai detto che il governo è illegittimo.
Il problema è casomai una legge elettorale un po’ così.
Ma francamente: da quando la politica è morta non è che si possa pretender chissà cosa.
Al di là del fatto che la legittimità non sempre è necessariamente un valore (altrimenti non mi spiegherei la nostra approvazione per la Rivoluzione francese, per esempio, o per la Resistenza italiana), non ho mai detto che il governo è illegittimo.
Il problema è casomai una legge elettorale un po’ così.
Ma francamente: da quando la politica è morta non è che si possa pretender chissà cosa.
fede garda l’attuale legge elettorale è quanto di più basso sia mai stato raggiunto da una democrazia, il cittadino non ha più alcun diritto.
Il mio riferimento alla legittimità non era sul tuo intervento ma su quello di andrea b.
PS: ho studiato abbastanza la RF, era un oggetto di studio privilegiato al liceo così come in università, mi pare di potermi allineare sostanzialmente sulle posizioni di Burke e di Toqueville. Non che due grandi abbiano bisogno del mio appoggio eh. Ma onestamente come Burke penso che la RF sia stata solo un fenomeno distruttivo, che ha legittimato un concetto di libertà che non condivido. E come Toqueville ritengo che la essa abbia cambiato tutto per non cambiare niente.
Ma mi hai fatto venire voglia di farci un post sul mio bloggolo su sta cosa. Ritieniti invitata alla discussione.
La Rivoluzione francese è il fondamento della civiltà moderna. Per quante critiche le si possano muovere.
non sono d’accordo, ma ne discuterò nel post che ho deciso di dedicarle, di sicuro è un evento epocale.
Che a te o a me non aggiunga niente Spatuzza, è un conto, però questa cose per persone che non hanno letto i vari libri su Berlusconi Dell’Utri e Co, cambi qualcosa è evidente.
La vittoria del 2001 fu messa in discussione da una sola cosa: l’intervista di Luttazzi a Travaglio, che fece scendere il consenso al cavaliere di almeno un paio di punti percentuali.
Tant’è che la risposta furono
1) la cacciata di Luttazzi dalla RAI e di Travaglio per un bel po’.
2) Querele per 62 miliardi di lire (poi perse dai querelatori)
In quanto alla “legittimità dovuta alla volontà popolare” a me è una cosa che, pensandoci bene, fa un po’ ridere.
Nel senso che…: e cosa sarebbe e come si esprimerebbe questa (supposta) volontà popolare? Attraverso una crocetta?
Ma vabbè questo è un altro paio di maniche
Può esser vero, Pablo, che la gente ha bisogno della prova provata (o le basta il sospetto? Chissà) che Berlusconi è colluso con la mafia.
Ma se è veramente così, a me sembra che questa sia l’ennesima prova della morte della politica.
Non perché – ovvio – sia legittimo che un presidente del Consiglio sia mafioso; ma perché, appunto, dovrebbe bastare la sua politica per decidere se quel presidente del Consiglio ci piace o no.
Infine, ripeto: che sia o no mafioso fa un’enorme differenza anche per me, naturalmente. Ma non sul piano del giudizio politico.
Eleas, guearda che l’espressione della volontà popolare non sempre fornisce delle rappresentanze legittime: vedi le giunte comunali colluse con la criminalità organizzata.
Oltretutto, su un altro piano, è legittimo fare l’imprenditore come è legittimo candidarsi e farsi eleggere, non dovrebbe essere legittimo mischiare le due cose. Tanto meno mescolare alle prime due un ulteriore complessità sul piano giudiziario che, vorrei ricordare, per il soggetto è anteriore alla sua entrata in politica.