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l’amore in piazza
Marco Lodoli, da qui:
Quello che mi sorprende però è la totale mancanza di riserbo delle nuove generazioni, quasi una sguaiatezza sentimentale, quasi che non ci sia più alcuna possibilità di contenere i moti del cuore, di provare a spiegarseli, di ragionarci sopra almeno per un minuto.
È come se tutto dovesse essere immediatamente reso pubblico, come se l’amore e la piazza fossero una cosa sola.
Credo che in qualche modo incida molto anche qui il modello televisivo, vent’anni di trasmissioni in cui si confessa alle telecamere qualsiasi cosa, si litiga in diretta, ci si straccia le vesti, ci si abbraccia di continuo.
La riflessione è interessante.
Dissento solo nella parte in cui sembra affermare che ciò che si butta fuori sia l’amore, l’espressione delle emozioni.
A volte ho l’impressione che siano surrogati, finzioni; a volte mi sembra che «buttar fuori» sia un tentativo di dare credibilità e materia a sentimenti inesistenti che però in qualche misura ci si convince di dover provare.
nel mio burlare, do spesso la colpa di tutto a Maurizio Costanzo. Sti giorni ci credo pure, a me stesso!!
e non è solo emozioni: è ‘opinioni’. Qualsiasi cosa può essere detta e conta chi la dice (e certi luoghi mediatici danno legittimità a iooooossssaaaaaaaaaaa) e se va contro alcuni dati di realtà, se è l’espressione di una rappresentazione contorta o limitata del mondo, se è pura vanesia o pura paranoia…non importa, conta dirlo. In questo senso, tirare un piccolo duomo per davvero ha un’intensità quasi irrisoria, anche se fa uscire il sangue davvero (e comunque in più posti ci si è chiesti se fosse successo davvero, se Berlusconi non nascondesse una lametta ecc…ma l’incredulità è un momento della fede).
Sintomo grave è che l’opinionelibera dilaga ovunque (fatto mai riunioni? assemblee? gruppi di lavoro?…).
altro che giovanotti in cravatta! qui è un macello!!
e torna Bacon….
vittorio