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che orrore
Avvalendomi delle mie prerogative di sovrano, ho deciso di benignamente perdonare l’aggressore la cui labile mano è stata armata dall’odio verso di me che invece tutti amo.
Ma i miei fidi servitori dell’ordine giudiziario di Sua Maestà Silvio I Martire siano avvertiti della necessità di comminargli pena esemplare, acciocché sia urbis et orbis manifesto il messaggio che la Mia Maestà non può essere vulnerata né il Mio Sangue versato senza che all’aggressore derivi grave nocumento.
Che l’ala benigna del mio perdono scenda su di lui e lo benedica nelle difficili prove che egli dovrà superare nelle carceri del regno.
Lui, perdona. Lui.