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universi paralleli e scimmie
Fino a quando l’idiozia feudale non ha cominciato a provocarmi crampi al cuore, ho tenuto una rubrichetta che si intitolava universi paralleli.
Parlava delle stronzate ipergalattiche di cui si occupava il Corriere della Sera Style Magazine: non so, quelle rubrichette intitolate «Giocattoli» in cui si descrivevano orologi che costavano 40 mila euro (in lettere: quarantamila), interviste a rampolle della nobiltà che si preparavano a cinque mesi di vacanza dopo le fatiche della fonderia, o le paginine dell’inarrivabile Alessandra Borghese, l’ultima pagina intitolata «la ragazza da sposare» (che su un numero era la figlia della moglie di Beppe Grillo, per capirci).
Insomma: un’abbuffata di mondi odiosamente lussuosi che dovevano essere guardati da lontano da noi povere merdine che quando andiamo al mare al villaggio Valtur ci sentiamo già esponenti di un’umanità superiore, e tanto tanto tanto vorremmo poter andare sulla maxi barca del finanziere di cui si parla a pagina 348 (perché non è che questi cazzo di mensili siano leggeri, no; sono mattoni pieni, e pieni di cose non dirò ma mi sa che s’intuisce).
Bene.
Poco fa ho chiesto a Google di dirmi qualcosa di più di questa splendida avventura editoriale da ammirare in qualità di valvassina. Ecco cos’ho trovato.
La scheda di presentazione del mensile.
Copio.
Titolo: “Style Magazine”: nuovo mensile targato RCS Periodici
Sommario: Il 14 ottobre 2005 sono uscite 800.000 copie del nuovo mensile del “Corriere della Sera”, che mira a diventare il punto di riferimento di un pubblico attento alla qualità della vita e alle tendenze, sia in campo culturale sia in quello dei consumi.
Il nuovo mensile RCS Periodici si chiama “Style Magazine” e, in abbinamento obbligatorio con il “Corriere della Sera” ogni venerdì, è in edicola dal 14 ottobre 2005 con circa 800.000 copie di tiratura.
Nel mercato dei maschili RCS, si propone di diventare il
g>punto di riferimento di un pubblico attento alla qualità della vita e alle tendenze, sia in campo culturale sia in quello dei consumi. L’investimento di lancio è pari a 5 milioni di euro e il Direttore Responsabile (per favore, notare le deferenti maiuscole, ndr) prescelto (per favore, notare il «retrosenso» del verbo «prescegliere», ndr) è Carlo Montanaro, chiamato a condurre un periodico al cui interno troveranno spazio:
· servizi delle grandi firme del “Corriere della Sera”;
· notizie su tendenze, consumi, cultura, moda e tempo libero (capisco il fascino degli elenchi puntati, che son tanto ordinati: ma qui le cose da elencare erano solo due, ndr)L’obiettivo è di poter parlare al grande (immagino che sia scappato un «pubblico», ndr; e d’altra parte come dar torto al «pubblico» che di fronte a simili idiozie scappa?) con un taglio orientato al buon vivere, ai consumi e alle opportunità, senza la discriminante del lusso e dei costi folli (mi domandavo: ma cosa diavolo vorrà dire?, ndr).
La Comunicazione (notare la deferente maiuscola, ndr) del nuovo mensile, ideata dall’agenzia Armando Testa, è affidata a una campagna pubblicitaria multisoggetto, pianificata su stampa quotidiana e periodica del Gruppo, principali emittenti televisive e radiofoniche.
È già da tempo on air (uau!, ndr) su stampa, ma sarà anche in TV nei formati da 20” e 5” a partire da sabato 15 ottobre 2005 attraverso uno spot girato a Barcellona che ha per testimonial una scimmia alla quale si sono affidati temi come l’eleganza, il buon vino e l’arte da interpretare con sottile ironia.
“Style Magazine” sarà in edicola ogni mese (che fortuna sfacciata, ndr), in abbinamento obbligatorio il venerdì a ?0,30 e in abbinamento facoltativo per tutto il mese a 2,00 (e l’unità di misura? Cioè: se io vado in edicola e porto 0,30 patate, loro mi danno Style Magazine?, ndr).
La cosa che mi piace di più è il testimonial scimmia a cui sono stati affidati temi come (come, eh?) l’eleganza, il buon vino e l’arte, da interpretare con sottile ironia.
Sottile.
Ironia.
Vino.
Arte.
Sottile.
Ironia.
Scimmia.
taccio altrimenti debbo riprendere la mia solita tiritera sulla stampa e sul giornalismo (nota la minuscola non deferente, ndr), la cosa che mi urta mostruosamente è che io campo (sarebbe meglio il tempo imperfetto però) grazie a questi geniacci della cultura che oltretutto si beccano dallo stato quanti soldini? Tanti temo, troppi probabilmente. Forse la sola cosa azzeccata era la scimmia.
Se ti va di leggere gli altri miei post sugli universi paralleli, ti mando per posta una bustina di biochetasi per digerire.
Mah guarda inizio ad avere acidità di stomaco già così tra i casini lavorativi e l’arrabattamento vario, direi che il putridume giornalistico posso anche evitarlo permettendo toh il lusso di schifarlo con sdegno, alterigia e snobismo intellettuale (avevo voglia di scrivere ste parole sopratutto alterigia)
Chiudendo per un attimo gli occhi (è difficile lo so, proviamoci) di fronte allo scandalo dei finanziamenti pubblici all’editoria per queste pubblicazioni, mi chiedo a parte:
tali magazines hanno solo scopo di raccogliere soldi dagli inserzionisti pubblicitari? Se sì, in concreto quale ritorno avranno gli sponsor da tali pubblicità oltre quello di scaricare l’iva? E poi: nei meccanismi desideranti delle masse tali pubblicazioni quanto e come possono influire?
Creano un mondo fasullo di mille possibilità mettendotelo a pprtata di mano.
Ti fanno credere che è possibile.
Già questo sarebbe abbastanza, ma il guaio è che fanno anche di più: ti fanno anche credere che chi ha ville barche case schiavi clientes resort loft è un figo.
Ti fanno completamente dimenticare la possiblità che per avere così tanti soldi è anche possibile che quei soldi siano stati rubati a qualcuno; o quantomeno sottratti a un’equa distribuzione delle risorse.
Legittimano l’esistenza di una razza padrona.
mi fa più paura il fatto che svincolino dalla realtà le persone, così facendo la gente crede che per realizzarsi devi avere la barca, ma se non ci riesce ad averla o van fuori di testa, o fanno le peggio idiozie.
Mi fa davvero spavento questo scollamento dell’uomo dalla realtà, è una forma terribile di alienazione.