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sono arrivata
Piove e c’è il sole.
Il solito cielo mezzo grigio e mezzo azzurro.
La finestrina della stanza dà su un giardino pieno di verdi diversi.
Terzo piano senza ascensore, però…
In aereo c’era gente che tossiva, starnutiva, puzzava di aglio e s’era spruzzata quei profumi da duty free shop che ti restano attaccati ai sensori e alla memoria per sei o sette giorni.
E ora, fuori.
Subito.
Adesso.
A sputare fuori la tristezza e lo schifo.
Failte.
Se non fosse che, ormai è noto, sei astemia ti direi di berti una Guinness alla nostra.
Berrò San Pellegrino alla vostra salute.
Tanto costa come un supervino italiano, dunque si può ben usare per un brindisi…
eheh un’altra astemia, bene siamo almeno in due, ma per San Pellegrino intendi l’aranciata? Io la bevo nelle grandi occasioni, poi però non guido bollicine troppo toste 😉
Occhio alle tossi e agli sternuti di questi tempi, potresti trovarti a contribuire all’economia virale.
Faccio corna e scongiuri d’ogni tipo! Sono superstiziosa come pochi esseri umani al mondo, io.
Chi ha i denti non ha il pane e vice-versa: bere una Guinness in Irlanda vale da sola il viaggio, ma tant’è.
Tu piuttosto aspetta un po’ a tornare che qui c’è bisogno di dosi massicce di Plasil.
Purtroppo adesso son qua.