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asw, universi paralleli al quadrato
Apprendo via Facebook di un pezzo di Gian Paolo Serino che parla di un network che si chiama A small world.
Esso network non è la cosa pacchiana e da contadini che è Facebook, no.
Esso è un network piccolino piccolino dove si radunano solo gli happy few.
Sulla homepage – che sulla destra reca, sotto l’occhiello tematico «parties», la notizia della festa in onore dei Waldorf Astoria – c’è scritto che ad ASW si accede esclusivamente per invito, cosa che «rende unico questo network, e autentiche le relazioni.
(Certo. Come dubitarne).
Sed, non tuctum est racclusus in ea adfirmatione, purtroppus.
«Membri di ASW fidati e leali, che rispondono a specifici requisiti, hanno il privilegio di invitare a far parte del network un numero limitato di loro amici».
(Che non son consolazioni da poco, d’altra parte).
«Se conosci qualcuno che detenga questo privilegio, puoi chiedergli di invitarti».
(Grazie, troppo gentili).
«Diversamente, sii paziente, e persevera nel chiedere in giro, all’interno della tua cerchia privata e professionale, se c’è qualcuno che ti può invitare».
(Ottimo consiglio, lo seguirò senz’altro)
Non finirò mai di ringraziarti per questa informazione.
Mi metto immadiatamente a cercare qualcuno che possa invitarmi.
Ti terrò aggiornata.
Queste sì che son cose per cui vale la pena!
Se lo trovi poi dimmi, eh.
Non vedo l’ora di poter dire in giro che c’ho un amico che sta nell’ASW.
Come diceva la Littizzetto, ci son cose che si risolvono solo con un vaffanculo.
Però sembra che si risolvano. In realtà restano lì, non vanno né su né giù…
Sarai la prima a saperlo.
Te lo scriverò qui, così rimane in confidenza ;-).