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personaggi feriti svelati dal corpo
«(…) Questo romanzo non è un giallo né appartiene a generi affini. Mai completamente, mai in pieno.
Questo romanzo scava negli animi. Lo fa con calma. Sussurrando. Inserendo dettagli nelle scene, con brevi sequenze che interrompono corse e affanni. Lo fa delicatamente ma senza fronzoli.
Lo fa entrando nella natura umana di personaggi complessi, feriti, affamati d’affezioni che respingono.
Sono personaggi che si nascondono, che si costruiscono mondi entro cui essere rintanando buchi e mancanze dove possibile.
‘Due colonne taglio basso’ cerca un colpevole. Che però non è l’assassino».
«I corpi narrati da Federica Sgaggio non sono ‘prime donne’. Non cercano la ribalta. Cedono facilmente il passo a pensieri, discorsi, spiegazioni, inquadrature allargate. Ma quando diventano dettaglio, quando anche solo una parte occupa l’inquadratura, spiazzano con la potenza dell’onestà».
Lo scrive, su The Populi, Barbara Gozzi.
Sulla Settimana enigmistica cartacea c’è – illustrata dall’immagine di un personaggino bendato che tenta di rompere con una mazza la pignatta appesa, una rubrichetta nella quale a un fenomeno spesso singolare vengono fornite alcune spiegazioni alternative, e il lettore è chiamato a indovinare quale sia la spiegazione esatta.
La rubrica si chiama «Colpito in pieno!».
Ecco.
Barbara ha colpito in pieno. Perfino con il punto esclamativo.
È un sentimento molto dolce quello che si prova quando si realizza che ciò che si è scritto è stato «sentito» da chi ha letto.
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