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il coraggio di dire di no
«E se proprio per conservare il posto di lavoro e mantenere la famiglia devi scriverlo, il pezzo, puoi cercare da qualche parte il coraggio di aggiungere che, trattandosi di testimonianze anonime, non hanno valore alcuno e dunque le riporti per puro dovere di cronaca».
(Alessandro Gilioli; il post intero è qua).
Mi ha colpito questo giornalista Mediaset, Pietro Suber.
Dal sito del Corriere: “il giornalista Pietro Suber si è dimesso dal comitato di redazione della testata Videonews dell’ azienda perché il cdr «non ha voluto prendere le distanze da un’ azione di killeraggio ben precisa»”.
http://tinyurl.com/yktd49c
In un articolo di Repubblica, si legge che
“Si è dimesso, invece, dal cdr di Videonews, Pietro Suber, per divergenze con gli altri membri del cdr. «Penso – ha scritto nella lettera di dimissioni – che il servizio avrebbe dovuto provocare una presa di distanza, tutelando la collega assunta a tempo determinato». ”
http://tinyurl.com/yh4z862
Videonews, ho letto, raggruppa i giornalisti Mediaset che non appartengono ad un TG. Mi sembra di capire Suber facesse parte del gruppo di Mentana.
Queste dimissioni mi hanno colpito molto, anche per lo scarsissimo risalto che hanno avuto, a parte questi trafiletti (di lui si fa cenno anche su Il Fatto).
Suber non e’ certo un giornalista di primo piano. Certamente, e’ uno con dei principi e del coraggio.
Non conosco Suber, ma uno che ha scritto «tutelando la collega assunta a tempo determinato» ha tutto il mio rispetto.
Anche perché rende chiari i meccanismi, ciò che spinge alla scelta del giornalista a cui affidare un servizio invece che un altro.