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gente semplice
«Taglia invece corto sulla creazione di un partito del Sud il viceministro alle Infrastrutture, Roberto Castelli, esponente di primo piano della Lega Nord: «Se significa una Lega del Sud che vuole più autonomia e federalismo e non più sprechi ben venga, ma se deve nascere il Partito del Sud per l’antico meridionalismo piagnone allora non ci siamo proprio».
Il punto di partenza è sempre quello, non c’è niente da fare: noi profumiamo, i terroni puzzano.
Se s’inchineranno alla nostra eccellenza e assumeranno le nostre parole d’ordine («Sì, buana, gradzie, noi volere più autonomia e federalismo, giuro badrone, tu non pentire verdrai»), tutto ok.
Qualunque altra cosa facciano – qualunque altra, perché non c’è traccia di una terza possibilità (troppa fatica, troppa complessità da gestire per quelli che pensano che il mondo sia una cosa che funziona in regime di «on/off» – non va bene.
Qualunque altra cosa faranno – anche niente – saranno:
a) antichi (e adesso il «nuovo» è tanto trendy);
b) piagnoni;
c) e – ovviamente – terroni. Il che è dir tutto…
Il partito del sud a me piace quanto mi piace il partito del nord: assolutamente niente.
Però credo che nessuno, nemmeno Castelli, abbia l’autorità per decidere chi possa costituire un partito e chi no, e a quali condizioni possa farlo.
Io escluderei che arrivi un giorno in cui si possa leggere il programma di un partito del sud che dica «noi facciamo un partito perché vogliamo più sprechi e ci vogliamo lamentare».
Perciò, le parole di Castelli sono pura propaganda che mira a radunare i suoi sotto la bandiera «i terroni sono merda».
Alcune considerazioni e poi una domanda.
La Lega Nord è per la seconda volta (terza, ma fu una breve parentesi quella del 1994) che è pianta stabile del Governo nazionale. Da molti anni poi amministra comuni, province, regioni. In breve, è al potere da tempo.
Ecco la domanda: pensi che, oltre ai danni provocati dallo scandalo di alcune leggi razziste che hanno però molto effetto sulla base elettorale, la Lega Nord abbia effettivamente cambiato le cose – standard di vita, condizioni sociali, servizi pubblici locali – in meglio per la cosiddetta gente del Nord?
[Ti fo questa domanda sulla scorta dei recenti dati sulle Aziende Sanitarie Regionali che hanno tutte, a parte il Trentino Alto Adige e la mia Toscana – i conti in rosso. Ma soprattutto: non pensi che vi sarà, non dico a breve, ma a medio termine un rigetto del cosiddetto “popolo del nord” nei confronti della Lega? Il punto però è che il PD ancora non è né carne né pesce, ahimé. Scusa la lunghezza.
🙂
hai ragione, pure linguisticamente Castelli contrappone una “Lega del Sud” (positiva) ad un “Partito del Sud” (negativo). Come se “lega” non fosse un “partito”. Avessero chiamato il nuovo partito “Lega federalista ed autonomista del Sud”, il buon Castelli sarebbe stato in grosso imbarazzo. Mammamia che classe dirigente!
Kalle, secondo me esistono persone che non hanno idea di quale sentimento sia l’imbarazzo.
@ lucas: per me i conti in rosso delle Asl non sono di per sé un indicatore di miglioramento o di peggioramento delle cose. Se il denaro è stato speso per guarire la gente e per farlo meglio, anche se i conti sono in rosso mi va bene.
In generale, però, non penso che ci siano stati cambiamenti «concreti», a meno che non si consideri concreto (e purtroppo credo che concreto esso sia) il montare di un’arroganza, di una brutalità e di un antimeridionalismo che non sussurrano più le loro ragioni al chiuso, arrossendo di vergogna.
E no: credo che la gente del nord sia esattamente così come la Lega la dipinge, la vuole e le dà voce.
Altrimenti non mi spiego tutti quei voti.
Non ho mai creduto che la Lega fosse il cosiddetto «voto di protesta». Questa ce l’hanno raccontata ma io non ci credo: è il voto di chi crede di avere ragione su tutto, di aver diritto di cacciare chi è diverso, di chi pensa che il denaro sia tutto, di chi crede che l’ignoranza sia un valore perché la cultura è ciò da cui è sempre stato escluso, e ora scopre che la cultura non è necessaria, e che può propagandare per cultura le sue opinioni da osteria.
Secondo il mio modestissimo parere, dare il voto alla Lega è esprimere un’opinione politica che con qualche piccola semplificazione definirei fascista.