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e frank non c’è più
Frank McCourt è morto. C’è chi dice sia morto a Tahiti, durante una crociera (il Guardian); e chi che sia morto in una lussuosa clinica di Manhattan (l’Irish Independent).
Avrebbe compiuto 79 anni di qui a poco.
La fama, i soldi e i riconoscimenti gli arrivarono quando aveva 66 anni: quand’era già un uomo che aveva avuto ciò che a chiunque sarebbe non solo sembrata una vita intera, ma anche una vita già definitivamente orientata verso un quieto pensionamento da insegnante.
E invece, prima di pensionarsi aveva ancora una cosa importante da fare: raccontare la sua infanzia, e senza sapere che questa storia l’avrebbe condotto a vincere il Pultizer; la sua «povera, infelice e cattolica infanzia irlandese» che, come spiega nell’attacco delle Ceneri di Angela, è certamente peggiore di qualunque altra infanzia irlandese misera e infelice («Worse than the ordinary miserable childhood is the miserable Irish childhood, and worse yet is the miserable Irish Catholic childhood»).
Penso che sia stato un grande.
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