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c’è modo e modo, donne
A parte questa storia – che vergogna, che orrore, che arrogante barbarie – oggi mi piace dire di questa vicenda relativa alla Ru486.
In tipo vent’anni di utilizzo nel mondo – nel mondo – della pillola abortiva, pare che siano morte non 16 donne, ma 29. Lo dice il Movimento per la vita. E per Sacconi – lui, quello per il quale la crisi sarà una sfida per i giovani che finalmente muoveranno le terga invece di aspettare la manna dal cielo – la Ru486 è «contro la salute della donna».
È sempre bello che a decidere cosa va bene per la donna – la sua salute, la sua vita – siano gli uomini. Mi sento sempre così al sicuro se un fascista mi toglie l’incomodo di prendere una decisione e la prende lui al posto mio.
Noterella a margine. Nel pezzo c’è questa frase: il farmaco «sarebbe sul punto di essere ammesso ufficialmente nel sistema sanitario italiano. Per molti il condizionale è un tempo che detta un’eccessiva cautela».
Per molti altri, invece, il condizionale è un modo verbale.
Per la Lega dell’esame di dialetto e di tradizioni locali, va da sé che è roba da fighette smidollate.
parlando con la mia amica parigina mi viene da pensare che questo paese, in materia di anticoncezionali ed assistenza all’aborto, sia rimasto a prima dell’invenzione della ruota…:/
quella del dialetto è fantastica, peccato che a Roma non esista il dialetto ma ci sia solo un (forte) accento.
È per questo che a Roma può essere arrivata gente del calibro intellettuale di Calderoli e dei suoi intelligenti sodali